Danni per 18 mln alle strade provinciali
L’Aquila – La Provincia ricorda che “si sono verificati una serie di cedimenti strutturali e soprattutto con sconvolgimenti delle scarpate stradali con crolli e distacchi di materiale lapideo dalle pendici di monte, crolli di ponti e cedimenti strutturali del piano viabile. La struttura provinciale della viabilità nonostante il personale addetto sia per più della metà terremotato, compreso il dirigente, si sta adoperando per garantire la viabilità necessaria per i soccorsi e per gli spostamenti dei cittadini. I danni rilevati al momento sono ingenti e ammontano a 18 milioni di euro. L’elenco delle strade danneggiate è il seguente:
- Strada provinciale 36 “Forconese”, ponte crollato, danni per 650.000 euro;
- Strada regionale 17 bis “Madonna d’Appari”, cedimento delle pendici rocciose, danni per 3.000.000 euro;
- Strada regionale 584 “Lucoli”, caduta massi di ingenti dimensioni, danni per 2.000.000 euro;
- Strada provinciale 30 “Cascina e 105 Monte Gabbia”, cedimento delle scarpate, danni per 1.000.000 euro;
- Strada provinciale 32 “Lucoli Alto”, cedimento delle pendici di monte, danni per 1.200.000 euro;
- Strada provinciale 38 “Nuova Vestina”, cedimento delle pendici rocciose, danni per 1.500.000 euro;
- Strada regionale 261 “Subequana” e strada provinciale 40 “Bominaco”, danni ad opere d’arte per 1.900.000 euro;
- viabilità intorno a L’Aquila ( numerose strade ); rifacimento piani viabili, danni vari per 6.000.000 euro;
- interventi su altre strade, danni per 500.000 euro.
Purtroppo, la situazione è destinata ad aggravarsi a causa del perdurare dello sciame sismico. Pertanto i danni sicuramente aumenteranno. La Provincia, poiché allo stato attuale non ha le risorse disponibili, auspica un pronto intervento dell’autorità di Protezione Civile in quanto il collasso della trama stradale provinciale impedirebbe qualsiasi forma di attività, con grave conseguenze per il sistema dei soccorsi, per i cittadini e per gli imprenditori che in queste ultime ore stanno faticosamente, in mezzo a mille difficoltà, riprendendo le attività”.
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