Rugby, Conte: “Troppe cose per me tutte insieme”


Sambuceto – (di Stefano Leone)
I colori gialloblu del Rugby Sambuceto e neroverde de L’Aquila Rugby si incrociavano sul campo. L’incontro, valido per la sesta giornata di andata del Campionato Nazionale Under 16 “Elite”, inutile nasconderlo era attesissima. Gli spalti del campo “Oasi” di Sambuceto gremiti, sul tappeto verde la partita, iniziata in sordina con le due formazioni a studiarsi, prendeva quota. In molti lo cercavano sugli spalti. Lui, Claudio Conte, aquilano classe 1947, ex giocatore neroverde e attuale Vice Presidente del Rugby Sambuceto del quale è stato uno dei fondatori, la partita la sentiva come nessuno. La stava seguendo da dietro la vetrata della Club House, vetrata prospicente il campo. Quelle due maglie, quella neroverde intrisa di ricordi e sudore e quella gialloblu fautrice di sacrifici, passione e dedizione del proprio tempo, quelle due maglie stavano dando a Claudio Conte lo stesso vibrante spasmo che due figli, per quanto diversi fra loro danno al proprio padre. Claudio ha gioito; ha gioito per quei ragazzi in maglia gialloblu che ha visto crescere sul campo e che stavano vincendo. Ma era triste nello stesso tempo per quei colori neroverde intrisi delle “sue” vittorie e della “sua” fatica. Tutto questo sisma interiore emozionale, tutto in una giornata, lo ha portato a pensare se, ancora oggi, quel senso dell’attaccamento alla maglia, preponderante negli anni pionieristici dello sport di squadra, avesse ancora oggi un senso. Questo pensiero lo ha portato a scrivere di getto, ma con la discrezione e la pacatezza che lo contraddistinguono, queste righe:

• “La maturità, va bene la vecchiaia, mi ha riportato indietro soprattutto nei sentimenti; nella loro intensità, nella ,forse, inadeguatezza ai tempi attuali. Domenica la giovanile dell’Aquila Rugby, quella neroverde, ha perso contro il Sambuceto. Non ha perso per demerito degli avversari o per un caso; ha perso perchè i ragazzi del Rugby Sambuceto hanno giocato meglio con competenza e mentalità. Ed allora, al termine della partita, nell’abbracciare Antonio, un misto di contentezza e delusione. Grande soddisfazione per un passo costruito ed importantissimo del mio attuale club, una tristezza per la mia maglietta battuta. Probabilmente cambiano i tempi, l’approccio allo sport ed alla vita, le amicizie ed i sentimenti, ma io non posso cambiare ed in quel momento mi sono passate in testa e nel cuore immagini mie di vittorie, di compagni di squadra, allenatori, rugbisti aquilani. Già molto provato dal distacco di un’amica, nervoso e triste per questo, ho assorbito sentimenti contrastanti dovendo nel contempo occuparmi di tante piccole cose concrete riguardanti il concentramento di Minirugby. Una domenica con troppa roba per me. In quel contesto, ragazzi del Rugby Sambuceto, mentre ero appagato e felice della vostra prestazione, pensavo ad una maglia di una muta strausata, logora, ma neroverde. Sinceramente non sono in grado di augurarvi di incollarvi addosso i colori giallo-blu, lo spero”.

Ecco questo è il Claudio Conte che, prima nella veste di giocatore, ora in quella di dirigente, non ha perso quel senso della misura che, nell’umiltà più assoluta contraddistingue i grandi campioni e gli uomini di spessore. Crediamo che nulla, meglio di una frase di Sant’Agostino fra le più celebri, faccia da cornice al modo di essere di Claudio Conte: “È stato l’orgoglio che ha trasformato gli angeli in diavoli; è l’umiltà che rende gli uomini uguali agli angeli”. Arrossire è il colore della virtù per Claudio, una virtù da insegnare ai giovani.


02 Dicembre 2015

Categoria : Sport
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