Siglato il patto sul clima a Parigi: impegno per un mondo ecosostenibile
(a cura di Flavio Colacito). “Il mondo non ha mai affrontato una sfida cosi’ grande”: con queste parole, il presidente francese, Francois Hollande, ha inaugurato il vertice mondiale per la 21° Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici che dovra’ trovare un accordo per evitare una catastrofe ambientale progressiva. Gli obiettivi sono la diminuzione delle emissioni, ma anche un incremento degli investimenti nelle energie rinnovabili, così da evitarte un aumento della temperatura terrestre oltre i due gradi rispetto all’era preindustriale. Il summit dei 150 leader mondiali rappresenta quindi l’inizio della conferenza che si chiudera’ l’11 dicembre, con un documento che dovrebbe essere “vincolante”. “Il successo e’ alla nostra portata ma ancora non e’ stato raggiunto. La posta in gioco e’ troppo importante per potersi accontentare di un accordo al ribasso. Abbiamo un obbligo di successo”, ha affermato il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha chiesto di osservare un minuto di silenzio per le vittime delle stragi del 30 novembre. “Abbiamo nelle mani il futuro delle prossime generazioni”, ha poi avvertito”. Hollande ha esortato a “lottare per il clima come contro il terrorismo” osservando che “i cambiamenti climatici “creano piu’ migrazioni delle guerre”. Barack Obama ha ammesso che gli Usa “hanno contribuito a creare il problema” e ha avvertito che “siamo l’ultima generazione che puo’ cambiare le cose”. “Dobbiamo avere qui, adesso, il potere di cambiare”, ha aggiunto. Il presidente cinese, Xi Jinping, ha assicurato che il suo Paese “si impegna nella campagna mondiale su cambiamenti climatici” e per questo “gli impegni ecologici saranno in cima all’agenda dei prossimi piani pluriennali”. Per Vladimir Putin “si puo’ crescere riducendo le emissioni” e il presidente russo ha proposto un Forum mondiale a guida Onu. Per il presidente del Consiglio Matteo Renzi il futuro del pianeta e’ “una sfida che riguarda tutti noi, i nostri figli e i nostri nipoti”.
Parigi dovrebbe sancire un patto per contenere il riscaldamento climatico globale, dopo il fallimento della conferenza di Copenaghen nel 2009. Dalla rivoluzione industriale, le temperature sono aumentate di poco meno di un grado e nei 23 anni trascorsi dalla conferenza di Rio le emissioni di gas serra sono ulteriormente cresciute, con un nuovo record l’anno scorso. Gli Stati Uniti hanno recentemente escluso di voler firmare qualcosa che assomiglia un “trattato”, mentre la Francia insiste sulla necessita’ che ci sia almeno una parte di obblighi da rispettare. Un altro tema “caldo” riguarda la “decarbonizzazione”: non e’ ancora sicuro se ci sara’ un impegno chiaro su questo nelle conclusioni e al momento si ipotizzano formulazioni vaghe (“trasformazione verso un mondo a basso utilizzo di carbonio”).
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