Allarmi di tutti i colori… ma sempre e comunque farfugliati e in ritardo
L’Aquila – OGGI SI E’ PASSATI DALL’ARANCIONE AL ROSSO, MA DOPO DANNI E FLAGELLI VARI IN ABRUZZO – LA LETTERA IRONICA DI UN LETTORE _ L’allarme rosso, come riferiamo altrove, è arrivato oggi. Ieri era arancione, cioè meno grave. Come sempre, oggi si sono avuti danni ingenti (niente acqua nel Chietino per migliaia di persone, acqua alta a Pescara, migliaia di utenti senza corrente, frane nel Vastese, neve nell’Aquilano e così via) ed ecco l’allarme che cambia colore – annuncio da Roma – e diventa rosso.
Una situazione da boutade, se non fosse grave. Naturalmente per la gente.
E la prova che non sappiamo dove mettere le mani e soprattutto dove metterle nel momento giusto, cioè comunicando presto e bene come stanno le cose e cosa accadrà . Sempre che si sia in grado di prevederlo. La policromia non pare risulti molto utile…
Scrive Franco Taccia: “Gentile Direttore
è continuo il martellamento, in tutto il paese, rappresentato da allarmi di ogni colore, dal rosso al viola all’arancione al nero (che probabilmente si sfoggia solo quando gli altri non sono serviti a nulla) collegati alle condizioni climatiche ed alle possibili calamità che ne potrebbero derivare.
E così sentiamo e leggiamo di possibilità di esondazione dei fiumi, anche perchè esondazione è molto più chic del semplice straripamento pur essendo la stessa cosa, di rischio di frane e/o caduta massi, di probabili nevicate, nel caso delle quali però si assicura la misurazione del manto nevoso.
Segue poi tutto un tam tam di inviti, richiami da questo a quello, da quello a quell’altro affinchè nel caso di grossi “casini” si metta in moto la macchina dell’emergenza.
Varie cose mi vengono in mente e nessuna particolarmente allegra, come ad esempio perchè tutto questo vigore non si mostri prima , quando c’è il sole e ai fiumi di straripare, pardon esondare, neppure passa per la testa, oppure, sempre tempo permettendo, per mettere in sicurezza i punti dove uno rischia di essere schiacciato da un masso. Poi da tutti questi enti, uffici, dipartimenti ecc. vorrei sapere cosa in pratica deve fare la gente, migliaia di persone, che allerta o non allerta il giorno dopo devono passare da una strada che da decenni rischia di franare o sotto una parete dalla quale può staccarsi un macigno. Che fanno, invece di guardare la strada guardano in aria per vedere se casca qualcosa di duro? Insomma, se un poveraccio capita dove c’è pericolo di morire per l’incuria durata anni, che fa non si preoccupa perchè tutto sommato il colore corrispondente al pericolo s’intona col maglione che indossa?
Non c'è ancora nessun commento.