La politica peggiore “riciccia”, ma a colpi di… ponti
GRANDE PESCARA E LEGGE CAPOLUGO, LA CILIEGINA SULLA TORTA DELLE GRANDI BUFALE DEL REGIME -
L’Aquila – (G.C.) – Molte cose in questa nostra regione un po’ terrona (di mentalità) sono cambiate negli ultimi decenni, a cominciare dagli abruzzesi. Molte cose sono migliorate, molte altre no. La politica è tra queste ultime. Lo dimostra il teatrino al quale stiamo assistendo. La Grande Pescara – l’unione di tre comuni – è quanto meno archiviata nei cassetti voraci della Regione: l’argomento è stato rispedito in commissione. Potrebbe voler dire tempi lunghi o lunghissimi, o un “sine die” come ritiene la CNA di Pescara. La Grande Pescara – poi ribattezzata Nuova Pescara che ingloba Montesilvano e Spoltore – era una delle grandi promesse politiche, cementata da un referendum popolare, del regime in serpa. Per accontentare la patria di chi oggi tira i fili. L’altra promessa, una legge per L’Aquila Capoluogo con ruoli e risorse, era ed è una fola che il PD (inclusi i suoi esponenti aquilani tipo la Pezzopane) inventò tanti anni fa, D’Alfonso benedicente er presentò al Grand Hotel del Parco in pompa magna. Non se n’è fatto un tubo, ma ogni tanto la bufala riciccia. Si soffia sul fuoco quando sta per spegnersi. E si aggiunger qualche ciocchetto di legna.
Ma c’è una svolta. Per compensare gli aquilani, ecco il ponte tra Porta Napoli e la via Mausonia. Potrebbe abbagliare , avvincere qualcuno, e D’Alfonso ci mette il carico da 11. Opera strategica, dice. Lui che di ponti se ne intende: ponte del Mare a Pescara, e ponte del Cielo, ma abortito, ora anche ponte di Porta Napoli. Lui quando sente parlare di ponti, non si trattiene più. Forse perché spesso hanno curve sinuose e sensuali come Monica Bellucci. Pur rinascendo che il ponte del Mare a Pescara è davvero bellissimo.
L’Aquila è avvezza a incompiute mastodontiche, dalla metropolitana allo svincolo stradale tra la 17 e la 80, o al raddoppio della 17, oppure alla superstrada per Amatrice e altre, tante altre, che non citiamo. La politica è ingrassata e ha prosperato per decenni nutrendosi solo di bufale e annunci, promesse e tronfi comunicati intrisi di bravura ed eroismo. Il ponte di Porta Napoli sa di pezza a colore e di ennesimo annuncio di nozze riparatrici. Le grandi fandonie sono il male peggiore della politica che, come dicevamo, non cambia mai, anzi peggiora, non ha pudore, pur di illuminare carriere fatte e da fare. Ma non sa chiedersi: chi ci crede ancora? La risposta anche gli abruzzesi l’hanno data astenendosi in massa dal voto e regalando spazio ai grillini. Che dovrebbero forse essere un po’ di più svegli e, almeno, canzonatori e vendicatori di corbellerie. Ma pazienza, ce ne occuperemno noi.
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