“Ebbi bisogno di aiuto, Gaspari mi ascoltò”
LETTERA DI UN LETTORE ONESTO E DI BUONA MEMORIA –
L’Aquila – Riceviamo da una persona a noi nota: “Caro direttore, abbiamo la stessa età e ci conosciamo da decenni, anche se non ci frequentiamo ormai più: L’Aquila non c’è, dove incontrarsi? Ho lewtto il tuo corsivetto su Gaspari e Natali e lo condivido, anche se molte altre tue esternazioni non le condivido affatto. Quando c’erano loro, forse non c’era molta democrazia progressista e riformista come adesso (fingiamo di crederci). Però crescevamo e i giovani lavoravano, forse raccomandati, ma lavoravano. Ebbi più di 30 anni fa bisogno di aiuto per una mia parente sola malata, il figlio doveva tornare da Tolmezzo a militare più vicino a casa, la madre ne aveva bisogno. Mi recai da Gaspari in un suo recapito in via XX Settemnre. Gli chiesi aiuto. Non mi chiese chi ero e se votavo DC. Prese appunti. Venti giorni dopo il ragazzo era a Sulmona, poi a Teramo e infine a L’Aquila.
Volli ringraziare, ma Gaspari sorrise e mormorò parole formali.
In seguito ho avuto ancora bisogno di aiuto, per me stesso, in questo paese che nega i diritti e anche quanto è dovuto ai cittadini. Ho bussato alle porte di vari politici aquilani, senza ottenere assolutamente nulla, se non vaghe chiacchiere. Elusivi, quassi scocciati, forse anche impotenti e inascoltati.
Questa è la storia. Hai ragione: quando c’erano loro, le cose erano piccole e meschine, ma andavano meglio, o comunque per molti andarono meglio. Ma soprattutto, c’era ancora un barlume di umanità. Continua a scrivere, finisce che ti condividerò ancora”.
(Ndr) – Non cerchiamo condivisione né consenso, ormai non servono più. Cerchiamo chi sa raccontare un po’ di verità: quella serve sempre. Gaspari, oltre che un politico, era anche un buon uomo, figlio di una modesta famiglia di brave persone. Un abruzzese doc di quelli di una volta. Ce ne saranno sicuramente anche oggi in politica, il fatto è che non ne conosciamo. Una nostra carenza, di sicuro.
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