“Aquila me, come sci bella…”
L’Aquila – Il collega Angelo De Nicola, anche lui come noi sfollato e senza più casa e beni, coraggiosamente (come altri giornalisti, e non diciamo nulla al collega Giustino Parisse: non sapremmo trovare le parole giuste per il suo dolore) continua a lavorare da pendolare. Per sms ci ha inviato una poesia di Dino Bontempo, che riportiamo cogliendone la dolente, dolcissima melanconia: “Aquila me, come sci bella quandu ‘ncelu è notte – e quandu ju reloggiu, a mezzanotte, reconta tutte quante le cannelle! Ju corzu te me pare nu surrisu: quiju que lluce ‘n mocche all’aquilane – Aquila me, sci come ‘na quatrana, tè tanta storia, ma sci sempre sposa e dell’Abruzzu nostru la riggina! Aquilani fieri, orgogliosi, forti e gentili. Piangiamo chi abbiamo perduto e rialziamo ora tutto quello che è caduto!”.
Speriamo di aver trascritto bene il testo dialettale. Grazie a De Nicola e al poeta.
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