Bertolaso, che sorpresa: slitta proceso, il rischio prescrizione diventa incombente
L’Aquila – Nessuno è rimasto a bocca aperta per la sorpresa… E’ stato rinviato al 4 marzo 2016 (quindi nemmeno di poco tempo) il processo a carico dell’ex capo dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso, nell’ambito del processo Grandi rischi bis. Si tratta di un procedimento parallelo a quello che ha visto i 7 esperti dell’organo scientifico consultivo della presidenza del Consiglio ei inistri condannati in primo grado a 6 anni di carcere ciascuno per aver rassicurato gli aquilani alla vigilia del terremoto del 2009 e poi assolti in Appello (tranne uno di loro, che ha avuto la pena ridotta) e che oggi e’ attesa la sentenza in Corte di Cassazione.
Il rinvio e’ stato deciso – spiega l’AGI – per dare la possibilita’ alla presidenza del Consiglio dei ministri, organo da cui dipende la Protezione civile, di poter studiare le carte, essendo stato citato quale responsabile civile. Nell’udienza di oggi si sono anche costituite 20 parti civili, i familiari delle vittime per le quali l’ex numero “uno” del Dipartimento di protezione civile e’ chiamato a rispondere. In particolare, l’inchiesta ‘satellite’ intende chiarire se i componenti della Cgr rilasciarono le dichiarazioni rassicuranti che li hanno portati alla condanna in primo grado perche’ indotti a farlo proprio dal capo dipartimento. Questo procedimento e’ in corso da lungo tempo e a rischio prescrizione. E’ nato nel corso del processo principale, dopo la diffusione in tv di una telefonata intercettata con l’allora assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati (indagata pure lei e archiviata gia’ da tempo) in cui Bertolaso parlava di “operazione mediatica perche’ vogliamo rassicurare la gente”. Nonostante le indagini, il pubblico ministero Fabio Picuti ha chiesto due volte l’archiviazione, e due volte e’ stata negata per l’opposizione delle parti civili accolta dal gip. Fino a quando, nei mesi scorsi, a seguito di un’istanza di alcuni avvocati di parte civile, con una procedura non frequente, la procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello, con l’avvocato generale Romolo Como, ha avocato a se’ l’indagine su Bertolaso, dividendola in due tronconi dopo aver svolto ulteriori accertamenti. Da un lato, per l’ex capo dipartimento ha chiesto l’archiviazione dall’accusa di aver contribuito a causare la morte di alcune vittime del sisma del 6 aprile 2009; dall’altro, il rinvio a giudizio, e quindi il processo, per aver determinato altri decessi. In particolare, allineandosi a quanto deciso dal collegio giudicante dell’Appello presieduto dal magistrato Fabrizia Francabandera, il processo e’ stato chiesto rispetto alle 13 parti civili, vittime del sisma di 6 anni fa, per la cui morte e’ stato condannato in secondo grado l’ex vice di Bertolaso, Bernardo De Bernardinis, l’unico a non essere assolto. L’archiviazione, invece, e’ stata richiesta per le altre vittime per la cui morte De Bernardinis e’ stato assolto, 16.
(Ndr) – I rinvii piacciono solo a chi ne trae giovamento, non certo ai cittadini che attendono decisioni, sentenze, certezze. Era prevedibile che in questo processo, arrivato dopo un iter complicato e controverso, ci sarebbe stato l’immancabile rinvio. Sarebbe il colmo di una serie infinita di sorprese tutte e sempre sgradevoli se tutto finisce in prescrizione. E, purtroppo, molti pensano che in Italia tutto può succedere..
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