Hanno riucciso il Gran Sasso
Sta per nevicare – lo sapete dai meteo – e quindi sfuma ogni pur labile ipotesi di lavori per gli impianti del Gran Sasso aquilano. Hamo riucciso il Gran Sasso, insomma, infierendo sulla salma. Giove Pluvio aveva dato una mano: tempo buono fino a metà novembre. Si sarebbe potuto lavorare. Il colmo di questa storia pietosa è che i soldi ci sono, ma sono rimasti nei forzieri. Non spesi. Sarebbe persino giusto che venissero ritirati da chi li aveva erogati. Non meritiamo altro. Dicemmo tempo fa: la neve che scenderà sul Gran Sasso sarà rossa: di vergogna. Stavolta c’è una differenza: i colpevoli hanno nomi e cognomi. Tutti hanno seguito sui giornali la storia dei no a ripetizione, che hanno bloccato tutto e vanificato ogni iniziativa. Un’operetta di decadentismo e di autolesionismo. Una boutade di esibizionismi e di masochismo senza uguali. Ora scende il sipario invernale e seniteremo sempre i soliti piagnistei. La gente è stufa oltre ogni i limite, e ormai sceglie il silenzio della rinuncia. Il sintomo più raggelante del declino. Che tristezza infinita.
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