Parigi muta e deserta, è vero lutto
Le ultime farfugliate notizie dalla tv, sabato sera, dicono l’impensabile: Parigi vuota e silenziosa. Soltanto flic e soldati tra le luci della città più luminosa del mondo, e non solo grazie ai fotoni. E’ lutto profondo, ma va oltre i poveri morti straziati nel sangue, francesi ma – tragica verità – anche islamici residenti oltralpe. Se si voleva colpire nel cuore la civiltà , ci si è riusciti. Altri orrori sono promessi e verosimilmente arriveranno. E’ l’ora delle temebre, alcune delle quali anche nelle menti dei capi di stato di mezzo mondo. Dei tessitori e dei reggitori dei nostri destini, di chi ha in mano le nostre vite. E’ straziante pensare a Parigi muta e deserta. Quando la campana suona non chiederti per chi: suona anche per te, parole di un poeta caro ad Hemingway. Lo avranno capito nei palazzi del mondo? Serviranno quei fiori e quei lumini accesi a migliaia nelle piazze dell’Occidente? Se Parigi piange, piange il mondo capace di pensare. Tanto mondo, ma evidentemente non tutto.
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