Guerra del latte, a rischio anche la scamorza abruzzese
IN REGIONE IN DIECI ANNI PERSE IL 50% DELLE STALLE
Pescara – Il prezzo del latte fresco moltiplica quattro volte nel passaggio dalla stalla allo scaffale ma agli allevatori non rimangono neanche quei pochi centesimi necessari per dare da mangiare agli animali. Il rischio? La scomparsa delle stalle e del prodotto simbolo del settore caseario regionale: la scamorza. E’ quanto denuncia la Coldiretti Abruzzo che questa mattina, per la guerra del latte “giusto” che sta dilagando in tutta Italia, con gli allevatori provenienti da tutte le province ha allestito un vero e proprio accampamento nello spazio antistante l’Ipercoop di San Giovanni Teatino, con tanto di mucche a rischio di estinzione, per fare conoscere da dove viene il latte e come si ottengono i formaggi senza polveri o semilavorati industriali ma anche le distorsioni economiche che strozzano gli allevatori e provocano l’abbandono delle stalle con effetti sul lavoro, sul territorio, sulla qualità dell’alimentazione e sul Made in Italy. L’iniziativa di Coldiretti ha trovato il supporto e la solidarietà di molti Comuni soprattutto montani e della società civile, nonché di quello dell’assessore regionale alle politiche agricole Dino Pepe. Dalle 9 alle 14, gli allevatori hanno invaso l’accampamento organizzando presidi di volantinaggio anche nei tre ingressi dell’ipermercato e, all’interno, punti informativi di Coldiretti. Erano presenti tutti i vertici di Coldiretti: il presidente regionale Domenico Pasetti, il direttore regionale Alberto Bertinelli, i presidenti provinciali Sandro Polidoro (Chieti), Chiara Ciavolich (Pescara), Silvana Verdecchia (Teramo), oltre ai direttori Gabriel Battistelli (Chieti) e Massimiliano Volpone (Teramo e L’Aquila).
LA “GUERRA”. Gli allevatori hanno presidiato con le bandiere gialle, cappellini e gazebo l’esterno del centro commerciale come in un vero accampamento, ma hanno anche distribuito volantini e brochure informative in ogni ingresso per ricordare l’importanza di “una guerra giusta per il latte giusto”, come è avvenuto anche in altre città d’Italia. Gli allevatori abruzzesi sono arrivati da tutte le province, e hanno preparato una stalla all’aperto distribuendo latte fresco pastorizzato, panini al formaggio e proponendo piccole lezioni sull’importanza della filiera corta soprattutto alle scuole intervenute per l’occasione. Sorpresa e curiosità hanno inoltre destato le due mucche messe a diposizione dall’allevatori dell’Associazione regionale Allevatori (Ara) che, battezzate simpaticamente dagli studenti in visita con i nomi di Carolina e Onestina, hanno trovato ricovero all’interno delle aree verdi antistanti all’ingresso principale del centro
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