Assenteisti, l’ultimo sussulto di ipocrisia
Tutti i politici sanno – o dovrebbero sapere – che negli uffici pubblici ci sono e ci sono sempre stati assenteisti cronici e spesso ben noti ed evidentemente anche ben protetti. Del resto, assenteisti sono, in molti casi, gli stessi parlamentari, tra i quali alcuni abruzzesi. I loro nomi vengono “sputtanati” sui giornali, ma loro se ne fregano e neppure si giustificano.
Ora dalla ministra riccioluta Madia fin giù nei ranghi meno illustri della politica c’è il coro dei moralismi che chiedono punizioni per gli infedeli della pubblica amministrazione, nel solito furore integralista del moralismo di ritorno. Invece di sguazzare nel ridicolo del senno di poi, ci dicano quanti assenteisti sono stati scoperti e puniti fino ad oggi, diciamo negli ultimi dieci anni. Dov’erano sindaci, presidenti, assessori, dirigenti, capi del personale e politici? Forse erano assenti, o al bar a prendere il caffè con gli impiegati “fuori stanza”.
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