Sisma, fermare il sistema marcio”
L’Aquila – “Il quotidiano ‘Il Centro’ svela oggi un ulteriore filone di indagine sulla ricostruzione post sisma nella mia città , denunciando l’esistenza di un tragico ‘sistema L’Aquila’ che coinvolgerebbe progettisti compiacenti, imprese e proprietari danneggiati per gonfiare i costi di restauri e ristrutturazioni ai danni dallo Stato. Credo convintamente che la gran parte di imprese e cittadini si siano comportati correttamente, ma anche che chi ha invece compiuto azioni illegali debba essere punito, anche perché sta sporcando ingiustamente tutta la ricostruzione.
Gettando una macchia nera su un’intera comunità . Le indagini faranno com’è giusto il loro corso, e magistratura e forze dell’ordine sono impegnatissime fin dal primo giorno.
Siamo al di sotto della soglia fisiologica di criminalità , ma è vero però che tutto questo si poteva evitare, come avevamo denunciato per tempo, introducendo le norme più restrittive che esistono da luglio scorso. Questo sistema può essere fermato, governo e Parlamento devono intervenire subito”. Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.
“Nel decreto enti locali di quest’anno – spiega Stefania Pezzopane – abbiamo approvato, grazie a miei emendamenti, una serie di misure importanti sulla ricostruzione in Abruzzo, per rafforzare i controlli e le verifiche da parte della Corte dei Conti e della Guardia di Finanzia, per stabilire l’incompatibilità tra progettista e impresa appaltante, per la limitazione del ricorso al subappalto, per introdurre sanzioni penali per le aziende e prevedere più paletti contro le infiltrazioni mafiose. Poi servono altre misure per estendere i paletti rigidi nella ricostruzione privata. Bisogna prevedere le mini-gare d’appalto, le white list per le imprese pulite e gli albi reputazionali per i professionisti.
Tutto questo era oggetto di miei emendamenti al decreto che non sono stati approvati, ma che rientrano nel disegno di legge che ho depositato sulla ricostruzione a L’Aquila e in Abruzzo. Il sistema marcio può e deve essere fermato e in parte le cose sono già cambiate, con l’approvazione di queste nuove norme. Ora chiedo a governo e Parlamento un impegno in più per varare le misure che ancora servono”.
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