Maltempo, la popolazione va informata
L’Aquila – I DISASTRI SONO ORMAI QUASI UNA CERTEZZA AD OGNI PERTURBAZIONE IMPORTANTE – Quello che si chiamava maltempo (che però era semplicemente il tempo adatto ad ogni stagione: pioggia, sole, vento, neve…) è oggi flagello sicuro e periodico. Il Clima è cambiato, i fenomeni sono estremi, i danni sicuri. Quando ti dicono che pioverà , puoi quasi sempre aspettarti il peggio. E nessuno risolverà questo problema, perché è tardi per farlo o tentare di farlo. Il caldo eccessivo dell’estate scorsa era premonitore: ora assistiamo ai disastri.
La popolazione non ha, forse, informazione e consapevolezza, dunque va “educata” all’emergenza, quanto meno informata di volta in volta con serietà e senza allarmismi, ma anche senza ipocriti silenzi. Vi sono emergenze sotto gli occhi di tutti: precipitazioni di dimensioni spesso ingenti, tempeste di fulmini, bruschi cambiamenti di temperatura, e tutto è pesantemente aggravato dal dissesto idrogeologico esteso er ben noto, oltre che dalla totale assenza di manutenzione di fiumi e corsi d’acqua minori. Avvengono alluvioni solo perché manca qualche centinaio di metri di argine, o perché i ponti si occludono a causa dei detriti fluviali, e i letti non vengono puliti o dragati. Facile capire che dai problemi non usciremo né presto, né facilmente. Un motivo solido per pretendere che la popolazione sia avvertita e informata non alla fine del disastro, ma prima che cominci: non uscite di casa, non tenete l’auto in garage, non tentate di passare sotto viadotti allagati, e così via. Nell’ultima sfuriata di maltempo in Abruzzo il livello di criticità rossa è stato reso noto (male e tardi) quando il disastro era già avvenuto…
Le previsioni meteo diffuse da non professionisti, infine, sono solo peggiorative e spesso anche pericolose. Anche in quelle professionali esiste un’approssimazione anche elevata, ma almeno i servizi meteo migliori ne danno avvertimento.
L’emergenza climatica è arrivata. Le istituzioni se ne rendono conto, comprendono che bisogna ormai comportarsi di conseguenza? Non è una situazione facile, certo, ma di sicuro sarà peggiore se si resterà inerti a contare i danni e i morti. Il paese3 di cartone che è l’Italia da decenni sta finendo in pezzi, e il danno economico appare, da ora, già spaventoso. Specie se sommato al danno sempre in agguato derivante dalla natura sismica e vulcanica dell’intera Panisola.
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