Porta Barete? Importante è dimenticarla

L’Aquila – IL PROBLEMA E’ STATO SEMPLICEMENTE… LASCIATO SOTTO TERRA – La città che rinasce potrebbe essere molto più ricca di siti monumentali e di reperti storici sapientemente “adoperati”, ma preferisce mantenere la sua più grande e la peggiore delle essenzialità del suo carattere, indifferente sia alle cadute che ai risorgimenti. Lasciar cadere i problemi senza avere la capacità di scegliere, di assumere posizioni. Parliamo di Porta Barete, di cui, semplicemente, non si parla più. Recupero, valortizazione, abbandono, indifferenza: per politica e amministrazione sono la stessa cosa. Il marchio di fabbrica di una comunità che presuntuosamente inalbera l’ambizioso stemma della cultura, ma sui temi culturali non sa scegliere. Preferisce lascia correre. Il dimenticatoio è comodo quando njon si sa decidere.
Porta Barete non è un’ipotesi, ma una realtà. Esiste, è lì dove doveva essere, è stata “trovata” e generose intelligenze hanno persino offerto ipotesi di ripristino dell’area, con risultati suggestivi e decisamente influenti sull’aspetto estetico di una periferia cittadina che è, ancora oggi e dopo le recenti riedificazioni, spiglia e bruttina come era prima del 2009. Case nuove al posto di quelle eliminate, palazzine,m scorci squallidini
Lascia stupefatti il silenzio dell’amministrazione, ma ancora di più quello della Sovrintendenza ai beni ambientali, incapace di far valere le regole del recupero e della valorizzazione dei beni monumentali. Prevalgono le “zeppe” dei privati, evidentemente potenti nella misura giusta: quella che basta a far calare il silenzio, nel quale i cittadini dimenticano e la vantata città della cultura sonnecchia quando non ronfa in un sonno che non dà fastidio a nessuno. Quando il tuo nemico è potente, alleati con lui insegna Machiavelli. Quando il problema infastidisce chi davvero conta, lascialo sepolto. Come Porta Barete.