Va bene per chi non può, ma per i furbi chi paga?


L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “L’assessore De Santis ha correttamente comunicato che, in buona sostanza, “.. sono solo 53 mila euro le somme riscosse dal Comune dell’Aquila per consumi di energia elettrica e gas metano dei Progetti Case e Map a fronte di una cifra da coprire di quasi 300 mila euro al mese…”
Ora tralasciando, per il momento le decine di altre considerazioni che la notizia induce, mi limito a chiedere un paio di cosette.

La prima ovviamente è quale sia il numero dei morosi per “necessità”, perchè è molto ma molto forte la sensazione che il numero dei furbi vada aumentando di giorno in giorno, forte anche dell’assenza del comune che sin dal primo momento avrebbe dovuto mettere le carte in chiaro e non invece creare i presupposti per facilitare i disonesti.
Perchè se è vero come è vero che col terremoto molti hanno perso ogni fonte di reddito altrattanto vero è che i “poveri in canna” non sono certo le decine di migliaia di persone che qualcuno vorrebbe far credere, per fin troppo evidenti motivi di ricerca di facile consenso.
Per contro non si contano le “furbate” come quelle che si vedono in case assegnate a tizio e nelle quali in realtà vivono anche “caio, sempronio & co.”, Alle spalle della comunità, e malgrado i controlli promessi.

La seconda domanda è strettamente collegata alla prima e cioè, posto che le risorse economiche del comune “dovrebbero” per la maggior parte provenire dai cittadini stessi, come è normale che sia,dove sta scritto che chi paga regolarmente e copiosamente le tasse debba farsi carico anche dei disonesti?

Non credo sfugga a nessuno che a l’Aquila, malgrado i proclami che trasudano ottimismo e pretenderebbero di inebriarne anche la popolazione, con progetti mirabolanti a 15/30 anni come possibilità (?) di realizzazione, la realtà è che “siamo” indebitati fino alla cima dei capelli; prima con la storia della “metropolitana”, che doveva passare anche per VIA ROMA e per la quale nessuno, tranne i cittadini che pagano, ha subito conseguenze e adesso con i debiti
per pagare quelli provocati anche da chi non paga il gas e la “corrente” perchè passa per indigente ma spesso gira con vetture da 40.000.000 euro.
Di questo passo il timore è che L’Aquila possa diventare città cosmopolita ma con scarsissima presenza di indigeni.


04 Ottobre 2015

Categoria : Dai Lettori
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