Lettera aperta all’assessore Pelini
L’Aquila – Franco Taccia indirizza una lettera aperta all’assessore Fabio Pelini: “Gentile dott. Pelini, dopo aver letto quanto da Lei affermato sulla eventualità di utilizzare parte degli “alloggiamenti” del così detto “progetto case”, troppo pomposamente da qualcuno definiti appartamenti “con i fiocchi” solo perchè un ex pianista, pur sapendo con quali gravi carenze venissero tirati su, sia in ordine alla qualità dei materiali, alla tipologia delle strutture, che alla localizzazione ai limiti dell’assurdo, fece consegnare le chiavi degli stessi dopo averli fatti dotare di televisore a colori, biancheria nuova e torta in frigo (probabilmente l’unico fiocco era nella confezione del dolce), desidero, da semplice cittadino rappresentare apertamente quel che penso, temendo di non essere l’unico…
Lei avrebbe affermato, secondo la stampa, che “…Una comunità è tale se si fa carico anche di chi scappa dalle guerre causate dall’Occidente. Passata la nostra emergenza faremo la nostra parte, prendendo in considerazione la possibilità di accogliere anche i migranti–”.
Temo che così facendo innanzi tutto si rischi di scivolare nella demagogia che è sbagliata sia negli strateghi dell’accoglienza “senza se e senza ma” sia in chi si oppone accanitamente alla medesima.
Tocca essere pragmatici, ahimè, che non significa sparare a chi sta affogando o, come qualche citrullo avrebbe pensato, andare a mitragliare in loco le carrette prima che arrivino.
Ed essere pragmatici significa ficcarsi in testa che sia per questa che per altre emergenze la soluzione non consiste solo nel dire “facciamo fronte, facciamo la nostra parte”, creando il presupposto perchè la stessa si prolunghi e si autoalimenti, oltretutto con l’arricchimento di un sacco di delinquenti peraltro ben agganciati al “potere”.
Di quanto Lei afferma condivido soltanto la parte in cui dice “..chi scappa dalle guerre causate dall’Occidente..” ed in particolare, aggiungo, dalla cara, dolce, premurosa Italia, ai primissimi posti nella classifica dell’export “assassino” di armi di ogni tipo così come figura agli ultimi in ogni campo che riguardi rispetto dei valori fondamentali, come la cultura, l’assistenza per chi si ammala, il rispetto per l’ambiente, la giustizia social, e ecc. ecc.
Non è certo Lei, ci mancherebbe, e neppure il Suo partito, il responsabile di tutto ciò.
Tuttavia, tornando alla “brillante” idea del signor Manzo e della “sua” associazione “Più Abruzzo” , posto che il medesimo si è limitato (si fa per dire) a caldeggiare l’ospitalità ma in casa d’altri, adducendo tra le motivazioni “la crescita culturale” (?) e l’indubbia bella figura che farebbe l’Abruzzo nel mondo (chissà di quale Abruzzo parla?), tralasciando perchè è evidente che ignora o conosce solo superficialmente la realtà aquilana dopo il 6 aprile, le problematiche quotidiane di una ex città , ex contesto sociale, di quanti sono rimasti e delle migliaia e migliaia che sono “fuggiti” non per vigliaccheria ma per cercare di sopravvivere ( con poche speranze di ritorno per via della depressione socio/economica attuale e di quella prevedibile in futuro, malgrado le fantasticherie multicolori di “qualcuno”) ed “ex” un sacco di altre cose che al contrario Lei ben conosce, Le chiedo, non me ne voglia, ma Lei ha presente in che stato sono ridotti gli agglomerati stile “casermone”, i musp, le aree adiacenti, gli spazi sulla carta destinati a verde e ridotti ad immondezzai sia per la cafonaggine di molti utenti sia per la mancanza di risorse economiche del comune, Lei sa che su tutte le stradine che costeggiano i fabbricati, destinate con tanto di cartelli a piste pedonali e ciclabili ci sono invece decine di zotici che circolano in auto, parcheggiando e facendo manovra sul verde? E’ informato del fatto che il taglio delle erbacce avviene in modo approssimativo e saltuario, che le trappole per i topi sono distrutte dai vandali, che decine di persone vengono disturbate fino a tarda ora da orde di cialtroni, già autori della distruzione delle strutture destinate al gioco? E per finire (ma solo questo mio scritto e non l’elenco dei problemi) ha un’idea approssimativa di che tipo di avventura aspetti chi, abitando nelle case di Berlusconi (oh, a forza di sentirlo uno se ne convince) decida di arrivare con un mezzo pubblico magari alla villa o alla Fontana Luminosa?
La realtà , gentile Assessore Pelini, è che a L’Aquila si sono creati tutti i presupposti per l’esplosione di una “bomba” carica di disagio sociale, di impossibilità di ritorno alla socializzazione naturale che non sia quella finta stile “spumante e cotillons” che vediamo nelle case di riposo per i vecchietti a Natale, o quella peggiore delle notti bianche, o delle mega sfilate con o senza bandiere e divise, o delle macchine d’epoca che passano, per tornare, se torneranno, lasciando la città com’era, cioè una schifezza dove si trova normale pulire le rotatorie a Piazza D’ARMI e lasciare i marciapiedi impraticaili per i cespugli dove non passano i “turisti per caso”, dove pub, bar, pizzerie, mescite di tutto aprono anche nei posti più brutti che esistano, quelli in cui 20 o 10 anni fa la gente passava di corsa e solo per necessità .
Che il signor Manzo di Pescara ignori queste cose o magari non le conosca a fondo lo trovo anche normale ma mi rifiuto di pensare che Lei non ne abbia piena contezza.
Se crede, se ne ha tempo e voglia, sono a sua disposizione per mostrarle anche se in modo veloce, che quanto scritto è purtroppo vero.
E La saluto cordialmente.
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