Stadio, pensiamo al Alfredo Vivio
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Ho letto con attenzione la nota del dott. Goffredo Palmerini relativa alle proposte per il nome da assegnare al nuovo stadio, facendo l’ennesimo tuffo nella storia del calcio a L’Aquila.
Non scrivo per entrare nel merito di quanto afferma Palmerini, persona assolutamente al di sopra di ogni interesse di parte o magari soltanto passionale, ma lo faccio unicamente per sottolineare, perchè temo sfugga a molti, che non è obbligatorio far cadere la scelta sul mondo del pallone. E lo dice uno che lo ha avuto per mezzo secolo quasi come interesse supremo. Perchè ogni proposta può essere valida e discutibile allo stesso tempo, spingendo chi comunque deciderà , cioè il Comune (ahimè) verso il rischio di fare una scelta sbagliata.
Si era parlato di Italo Acconcia, sicuramente personaggio che ha raggiunto livelli altissimi nel calcio, di Guido Attardi al cui ricordo sono legato per l’affetto che avevo per lui sin da ragazzino, diventato poi rispetto per la persona. Io ho proposto da tempo Adriano Grigoletti, capitano per una vita della squadra rossobleu ed esempio eccezionale di attaccamento alla magia e correttezza morale, aquilano di cuore pur se di natali veneti.
E perchè no ad esempio Tonino Angelini, presidente gentiluomo e galantuomo, il cui nome è legato al mitico spareggio di Cassino?
O forse, anche se col calcio aveva solo un rapporto da sportivo vero, pur se non praticante del football, all’aquilano più aquilano della storia dello sport cittadino e non solo dello sport, talmente famoso da meravigliarsi per il fatto che ancora non ci si sia pensato (e lo dice, facendo ammenda, chi lo ha sempre conosciuto anche per l’influenza paterna). Parlo di un “certo” ALFREDO VIVIO, atleta e campione, eroe PARTIGIANO, aquilano doc, una sorta di monumento vivente, quando era tra noi, ai valori più alti sia della pratica sportiva che di quelli dallo sport come insegnamento di vita, non per nulla campione di quella da sempre denominata “noble art”.
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