Sospiri: “Ormai il gioco del sindaco è svelato”
(di Stefano Leone)
Pescara – Sulla questione della revoca della seduta consiliare dedicata all’emergenza balneazione, entra in gioco anche il Consigliere regionale e capogruppo Forza Italia Lorenzo Sospiri. “Il sindaco Alessandrini è stato smascherato sulla vicenda dell’emergenza balneazione e, consapevole di dover rassegnare le dimissioni, evita la popolazione e preferisce la fuga. È questa l’unica lettura possibile della revoca della seduta straordinaria del Consiglio comunale prevista per domani e convocata proprio sullo sversamento in mare di 30 milioni di litri di feci, una revoca arrivata dal presidente del Consiglio Antonio Blasioli in modo inaspettato e soprattutto ingiustificato, visto che con l’opposizione si era anche giunti a una sorta di accordo per lo svolgimento sereno della seduta. Rimosso il pretesto delle magliette, l’intera maggioranza si è inventata un’altra scusa per rimandare all’infinito l’incontro con la città, con un éscamotage vergognoso che però, sia chiaro, non risparmierà al sindaco il biasimo della popolazione, ormai è venuto meno il rapporto di fiducia con il territorio e Alessandrini deve dimettersi”. È il commento del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri dinanzi alla decisione del Presidente Blasioli di revocare la seduta straordinaria dell’Assise convocata per domani sull’emergenza balneazione a Pescara. “Ormai il gioco del sindaco e della sua maggioranza è stato scoperto, ovvero quello di evitare il confronto diretto con i cittadini su quanto accaduto nel mare di Pescara durante tutta l’estate – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -. Il 3 settembre scorso, per evitare quel confronto, il Presidente Blasioli ha usato il pretesto delle magliette indossate dai consiglieri d’opposizione, magliette ritenute ‘offensive’ perché riportavano l’invito alle dimissioni rivolto al sindaco, in realtà non un’offesa, ma piuttosto una riflessione politica che da mesi arriva da tutta la città. Domani non ci sarebbe più stata nemmeno la scusa di quelle magliette, dunque il sindaco Alessandrini era consapevole che la seduta si sarebbe svolta e che avrebbe dovuto guardare negli occhi, uno ad uno, tutti i cittadini presenti in aula, cittadini ai quali ha omesso la notizia dell’inquinamento del mare, permettendo anche ai bambini di farsi per giorni il bagno in un’acqua inquinata come gli ha certificato l’Arta. Ormai, com’è emerso anche nel corso dell’ultima seduta della Commissione regionale Vigilanza, alla quale ha preso parte un sindaco evidentemente in forte imbarazzo e in grossa difficoltà, tutte le bugie e le omissioni, inerenti i giorni dell’emergenza balneazione, sono state drammaticamente scoperte, tanto da giustificare la richiesta unanime di dimissioni di una compagine di governo che ha tradito la città. E, anziché chiedere scusa, il sindaco e la sua maggioranza scelgono ancora una volta la via della fuga, e lo fanno in maniera illegittima, ovvero revocando la seduta straordinaria del Consiglio, peraltro convocata su richiesta delle opposizioni, dunque un atto doppiamente grave perché va a ledere il diritto alla partecipazione democratica dei rappresentanti del popolo eletti. È evidente che il Presidente Blasioli con la propria decisione ha aperto una frattura difficilmente sanabile tra maggioranza e opposizione, una frattura che a questo punto impedisce qualunque forma di mediazione, anche futura, rendendo urgenti e non più procrastinabili le dimissioni del sindaco Alessandrini e della sua maggioranza. Aver revocato la seduta del Consiglio di domani non servirà ad alcunché, e soprattutto non eviterà al sindaco di assumersi le proprie gravi responsabilità su una vicenda gravissima, gestita con metodi dilettanteschi, generando un danno d’immagine ed economico incalcolabile per la città. Soprattutto, visto l’ennesimo atto di superbia e arroganza della maggioranza, valuteremo l’opportunità e la necessità di continuare a indossare le magliette ‘Alessandrini dimettiti’ in ogni seduta del Consiglio comunale, ricordando al sindaco stesso quello che è un suo dovere, liberare Pescara”.
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