Rapagnà: “Presidente, spiegazioni sulle case”
L’Aquila – Il Movimento Inquilini e Assegnatari Mia Casa d’Abruzzo in occasione dell’arrivo, oggi, del presidente Berlusconi a L’Aquila, chiede spiegazioni al Presidente del Consiglio sul mancato inizio della ricostruzione e messa in sicurezza della Edilizia Residenziale Pubblica.
“Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – dice una nota firmata dal coordinatore regionale Pio Rapagnà – dovrebbe spiegare i motivi per i quali dopo 9 mesi dal terremoto molte famiglie di Inquilini e Assegnatari ATER e dei Comuni del cratere non sono state messe in condizione di rientrare negli alloggi classificati A, B e C, e se c’è un perchè “plausibile” al fatto che per gli alloggi classificati E ed F non è stato ancora elaborato ed approvato l’apposito piano di recupero con adeguamento sismico.
Il Presidente, tra l’altro, dovrebbe spiegare per quale misterioso motivo quasi 2.000 famiglie di alloggi classificati A – agibili e altre 800 famiglie di alloggi classificati B e C che avrebbero già potuto rientrare nelle loro abitazioni, non lo hanno potuto fare, e perchè il Governo non abbia esercitato le opportune forme di controllo affinchè la Protezione Civile, il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche e il Commissario delegato-Presidenter della Regione Abruzzo, nella loro qualità di “soggetti attuatori”, non hanno provveduto ad attuare un “piano di interventi urgenti per il loro rispristino”.
Affinchè il Presidente possa fornire le sue spiegazioni a ragion veduta, il Mia Casa gli chiede di leggere e commentare i seguenti dati concreti circa lo stato attuale e di fatto del patrimonio abitativo pubblico dell’Aquila e dei Comuni del cratere colpito dal terremoto del 6 aprile e da allora lasciato nel più completo abbandono:
il 54,4 % con esito A – 2.176 alloggi sono stati dichiarati agibili;
il 15,6% con esito B – 624 alloggi dichiarati temporaneamente inagibili, ma resi agibili con provvedimento di pronto interevento;
il 3,9% con esito C – 156 alloggi dichiarati parzialmente inagibili;
l’1,3% con esito D – 52 alloggi dichiarati temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimento;
21,3% con esito E – 852 alloggi dichiarati totalmente inagibili;
il 3,5% con esito F – 140 alloggi dichiarati inagibili per rischio esterno”.
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