Dipendenti prefettura Chieti: stato di agitazione per accorpamento con Pescara
Chieti – (F.C.). I dipendenti della prefettura di Chieti in stato di agitazione contro l’accorpamento dell’ufficio teatino alla prefettura di Pescara. I lavoratori della prefettura di Chieti, riuniti oggi in assemblea sindacale, hanno ribadito con forza la propria contrarieta’ sulla riorganizzazione del ministero degli Interni che prevede l’accorpamento alla prefettura di Pescara. “La Provincia di Chieti per dimensione geografica, abitanti, numero comuni, insediamenti produttivi ha tutti numeri per non essere toccata – sottolineano in una nota diffusa a margine dell’assemblea dei lavoratori i tre segretari dei sindacati Cgil LP, Uil Pa e Cisl FP – la chiusura dei presidi dello Stato sul territorio significa di fatto un arretramento dei presidi di legalita’ con tutte le nefaste conseguenze sulle attivita’ di contrasto alla delinquenza, infiltrazioni malavitose senza dimenticare tutti i servizi offerti al territorio, a partire dalla gestione degli immigrati. La soppressione della prefettura di Chieti inoltre non tiene conto di quanto pattuito il 3 novembre 2014 con il Piano di recupero delle caserme che ha stabilito, a fronte di un importante investimento del Mef, Chieti citta’ pilota a livello nazionale di questa tipologia di interventi con la finalita’ del recupero di Strutture demaniali”. L’assemblea dei lavoratori al termine dei lavori ha dato mandato alle segreterie territoriali dei sindacati, rappresentati da Paola Pugliesi (Cgil FP Chieti), Gabriele Martelli (Cisl FP Chieti) e Donato D’Arcangelo (Uil Pa) di “dichiarare lo stato di agitazione con rinvio a successive comunicazioni su dichiarazione e di sciopero e manifestazione” e di “coinvolgere ad ogni livello istituzionale, locale e regionale, l’intervento nei confronti dello stato centrale al fine di modificare i provvedimenti ad oggi assunti e scongiurare la chiusura della Prefettura di Chieti”.
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