10.000 applausi al redivivo mammouth


L’Aquila – – Hanno atteso pazientemente sotto il sole o con la minaccia della pioggia, ma sono stati oltre 10.000 i visitatori che nel fine settimana appena trascorso, in un flusso composto e ininterrotto, hanno salutato al Forte Spagnolo dell’Aquila il Mammuthus meridionalis dopo il restauro.

Il prezioso scheletro, risalente ad un milione e trecentomila anni fa, tra i più completi e meglio conservati in Europa, è stato studiato, analizzato, smontato, restaurato in quasi due anni di lavoro, osso per osso, grazie alla donazione di € 600.000, 00 della Guardia di Finanza, tornando ora a mostrarsi in tutta la sua straordinaria imponenza nel Bastione est del Forte, trasformato per mesi in un vero e proprio laboratorio.
L’apertura straordinaria di quello che è ancora un cantiere, fortemente voluta dagli istituti regionali del Ministero dei Beni culturali, è stato l’appuntamento clou, imperdibile, delle Giornate Europee del Patrimonio in Abruzzo; ed il Mammuthus, già simbolo del territorio e della sua ricchezza, è diventato l’emblema del grande lavoro di recupero dei Beni culturali che si sta portando avanti sinergicamente, giorno dopo giorno, a L’Aquila e nel cratere sismico.

Un complesso e articolato lavoro, nei diversi ambiti, che ha impegnato tutti gli istituti abruzzesi e non si è mai interrotto, ma anzi trova ora nuovo impulso, anche attraverso i tangibili risultati che man mano vengono raggiunti.
E che si riempie di senso proprio nell’adesione entusiasta del pubblico ad iniziative come le Giornate Europee del Patrimonio, che hanno ottenuto un notevole consenso in tutta la Regione, con oltre trenta gli appuntamenti in programma, da Casa D’Annunzio a Pescara ai siti archeologici, dai musei fino all’indiscussa star, il Mammuth aquilano, che dal prossimo anno (dopo il risanamento e l’allestimento della sala) sarà definitivamente riconsegnato ai suoi appassionati e instancabili visitatori.


21 Settembre 2015

Categoria : Cronaca
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