Berlusconi: impegni, non promesse – “Orgoglioso di essere italiano, mai come ora”


L’Aquila – Le scosse continuano, l’ultima 3,2 di magnitudo. E’ terminata alle 14,30 circa la conferenza stampa del capo del Governo, giunto per la quinta volta in questa settimana a L’Aquila. Berlusconi e il governo confermano le promesse: impegni, non parole, ha detto. Nei prossimi giorni si terrà un consiglio dei ministri a L’Aquila. Il governo tirera’ fuori i terremotati dalle tendopoli e dara’ loro una casa in “tempi certi”. Berlusconi ha detto: “Non vogliamo costruire barraccopoli. Adesso dobbiamo passare alla seconda fase, aiutare chi ha perso la casa e uscire il prima possibile dalle tendopoli. Vogliamo sistemare le persone nelle case e affidare la ricostruzione alle singole province in tempi certi, precisi, sicuri”. Tempi pero’ -ha precisato- che dipendono “dalla disponibilita’ di alloggi, degli alberghi e della grande solidarieta’ che stiamo ricevendo”. “Mai come in questi giorni, in questi 15 anni, mi sono sentito orgoglioso di essere italiano”, ha sottolineato Berlusconi in un breve scambio con l’arcivesco de L’Aquila, mons. Giuseppe Molinari, prima che avesse inizio la messa nel piazzale della Scuola della Guardia di finanza, alla quale il premier ha assistito insieme al sottosegretario Gianni Letta, al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso e alle massime autorita’ istituzionali e militari della Regione Abruzzo e del capoluogo, oltre a rappresentanti dei Vigili del fuoco, volontari e forze dell’ordine. Il centralino di Palazzo Chigi, ha aggiunto il premier, e’ “sommerso dalle telefonate degli italiani che manifestano solidarieta’ ai terremotati apprezzamento per quello che si sta facendo. Non posso non registrare la grande generosita’ e l’orgoglio dei nostri uomini”, ha aggiunto parlando poi del lavoro svolto dai soccorritori, “e ho manifestato loro la vicinanza degli italiani. Saro’ qui’ ogni giorno se necessario, comunque lo saro’ ogni volta che sara’ necessario”. Il governo, ha sottolineato, ha due missioni: “Portare l’Italia fuori dalla crisi e risolvere l’emergenza terremoto”.
Il sindaco dell’Aquila Cialente ha dichiarato in tv, insieme con il governatore Chiodi, che l’emergenza non è ancora finita, e che le tendopoli sono oltre 100, mentre 55.000 persone sono fuori casa.


12 Aprile 2009

Categoria : Cronaca
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