L’avvocata londinese Amal Clooney valuta il caso dell’aquilano Giulio Petrilli


Belgrado (Serbia) -Scrive l’aquilano Giulio Petrilli: ” Si intensifica in questi giorni il rapporto epistolare con l’avvocata Amal Allamudinn Clooney, per verificare l’eventualita’ di poter presentare in qualche tribunale o organismo internazionale la richiesta per il mio risarcimento per ingiusta detenzione, in quanto ho scontato da giovane, sei anni di carcere ingiusto.
Ieri l’avvocata Amal Clooney e’ apparsa su molti media mondiali per la difesa appassionata in Egitto, nel tribunale del Cairo, di uno dei tre giornalisti, condannati a tre anni di carcere, per articoli non graditi agli attuali governanti egiziani.
Un chiaro attacco alla liberta’ di espressione e lei con il suo coraggio, la sua passione, la sua bravura, ha cercato in tutti i modi di evitare la condanna e ha anche detto che ricorrera’ e richiedera’ un’amnistia presidenziale.
Io spero che anche per la mia vicenda del mancato risarcimento per ingiusta detenzione, lei possa trovare una strada giuridicamente percorribile.
Non e’ semplice, perche’ io ho gia’ espletato tutte le vie giudiziare in Italia (corte d’appello di Milano e cassazione) e in Europa (corte europea a Strasburgo).
Tutti questi organismi hanno asserito che pur essendo stato assolto, il solo fatto che avessi frequentato persone “dell’estremismo politico” sarebbe ostativo al risarcimento.
Senza parole.
Ora torno a sperare e confido che l’avvocata Amal Clooney riesca a trovare una strada ancora percorribile, forse il tribunale della giustizia europea con sede in Lussemburgo o qualche altro organismo internazionale.
Il capo della sua segreteria Mr.Bayliss, mi ha richiesto ulteriore documentazione, tutte le sentenze e ricorsi.
Attendo una sua nuova comunicazione, consapevole che l’unica che puo’ cercare di risolvere il problema e’ lei, che sul tema dei diritti umani e del diritto internazionale e’ forse la maggiore esperta in circolazione.
Tra le sue ultime difese oltre quella di ieri in Egitto, Julian Assange, Julia Timoshenko, il governo dell’ Armenia e tanti altri.
Torrnando al mio caso, non vengo risarcito per un giudizio arbitrario e fuori dal diritto e nessuno ha mai pagato per il mandato di cattura emesso nei miei confronti risultato poi infondato, accusa che dichiarava che all’eta’ di diciotto anni sarei stato tra i capi dell’ organizzazione terroristica Prima Linea.
Sono dieci anni che porto avanti questa battaglia per il dovuto risarcimento e sono certo che l’avvocata londinese puo’ riaprirmi delle possibilita’ e speranze.


31 Agosto 2015

Categoria : Attualità
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