UIL su Villa Pini, UGL su Sanatrix
L’Aquila – Il sindacato UIL Abruzzo avanza le sue proposte per la risoluzione del problema Villa Pini, nel quale è prima di ogni altra cosa drammatica la situazione dei 1.500 lavoratori senza stipendio da nove mesi. L’UGL si occupa della clinica Sanatrix dell’Aquila, che appartiene al gruppo Villa Pini. Intanto i lavoratori senza stipendio annunciano manifestazioni di protesta eclatanti, tra le quali una catena umana sul Ponte del Mare a Pescara.
Ecco il documento UIL: “La vertenza dei lavoratori del gruppo Villa Pini necessita di proposte serie e perseguibili. L’intervento del pubblico è indispensabile, ma l’inserimento dei lavoratori nel pubblico passa solo ed esclusivamente attraverso procedure selettive pubbliche che non possono assolutamente essere, per loro stessa definizione, riservate a categorie specifiche. A questo si aggiunge il fatto che l’inserimento nel comparto pubblico come proposto dal Sen. Marino riguarderebbe solo il personale dei S. Stefar ma vedrebbe escluso tutto il restante.
Bisogna che la soluzione sia tale anche per i dipendenti che prestavano la loro opera nelle varie strutture del gruppo con figure specifiche che non sarebbero assolutamente riassorbibili nel pubblico (amministrativi, professionisti con contratti di prestazione, lavoratori di cooperative, eccetera).
A questi vanno aggiunti inoltre i lavoratori dell’indotto, che nella provincia di Chieti sono un numero importante.
Si ritiene necessario, quindi, formulare una proposta che abbia come obiettivi il mantenimento di tutti i livelli occupazionali e, contestualmente, la tutela dei livelli di assistenza offerti sull’intero territorio abruzzese.
È necessario individuare un’ipotesi di soluzione che sia in conformità con l’attuale legislazione e che non possa diventare oggetto di impugnativa da parte di terzi.
La proposta che avanziamo trova compimento in tre fasi:
Fase 1: Emergenza;
Fase 2: Risoluzione temporanea;
Fase 3: Risoluzione definitiva.
Fase 1: Emergenza
La fase dell’emergenza deve essere risolta con gli ammortizzatori sociali in deroga per tutti i lavoratori del gruppo.
È da notare che la stessa Regione si è già detta disponibile a questa ipotesi, che garantirebbe un minimo di sopravvivenza ai dipendenti ormai da 10 mesi senza stipendio.
Fase 2: Risoluzione temporanea
La Regione Abruzzo, attraverso la legge per il gruppo Villa Pini, ha individuato due istituti precisi: la sospensione e la revoca degli accreditamenti.
Il primo istituto è stato concretizzato e, da qualche giorno, il gruppo non è più autorizzato ad effettuare ricoveri in convenzione.
Passati 90 giorni dalla sospensione, se il gruppo non avrà ottemperato agli obblighi contrattuali e con i fornitori, la Regione formalizzerà la definitiva revoca degli accreditamenti.
Il lasso di tempo tra la sospensione e la revoca dovrà servire, nella nostra proposta, per la costituzione della società con capitale pubblico alla quale la Regione conferirà gli 80 milioni di euro che rappresentavano il budget della struttura Villa Pini.
Una società la cui natura giuridica è formalmente ancorata alle disposizioni del diritto civile e che consentirebbe, quindi, assunzioni dirette senza l’obbligo del reclutamento pubblico.
La stessa società assumerà la totalità dei dipendenti, che verranno trasferiti nelle ASL attraverso l’istituto del comando, fino al compimento di un eventuale nuovo assetto privato in grado di riassorbire la totalità dei dipendenti.
È da notare che la stessa finanziaria del 2008 all’art. 87 prevede la costituzione di società a capitale pubblico che abbiano, come finalità, quella di offrire servizi alle amministrazioni pubbliche.
L’articolo 87 vieta alle P.A. di costituire “società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né assumere o mantenere direttamente o indirettamente partecipazioni anche di minoranza in tali società”.
Da un’interpretazione estensiva, però, si desume che è possibile fare ciò in quanto la Regione andrebbe a costituire una società pubblica per il perseguimento delle finalità istituzionali e cioè per garantire i LEA ai cittadini abruzzesi, compito decisamente istituzionale”.
Fase 3: Risoluzione definitiva
La società costituita continuerà attraverso l’istituto del comando a “prestare” unità lavorative alle ASL o ai nuovi privati individuati fino all’accreditamento definitivo di un nuovo soggetto privato che avrà l’obbligo di riassorbire la totalità dei lavoratori.
UGL SU SANATRIX – Giuliana Vespa dell’UGL sanità scrive: “La delicatissima situazione occupazionale delle strutture cittadine del Gruppo Angelini, impone lo sforzo di tutti al fine di individuare un percorso di salvataggio sia dei posti di lavoro che dei posti letto. Dopo i numerosi incontri convocati dalla Regione, ad oggi, ancora non si è aperta, a nostro avviso, una strada sicura che ricollochi i lavoratori e salvaguardi i 50 posti letto. Il 12 Gennaio, presso la sede dell’assessorato alla Provincia, si è svolta una riunione tra le parti sociali alla quale ha partecipato anche il Presidente dell’Ordine dei Medici: dott. Maurizio Ortu ed, in quella sede, tutti i partecipanti hanno convenuto che, nonostante i numerosi incontri e le varie rassicurazioni, nulla di concreto esiste ad oggi. Alla luce di ciò, l’Ugl-Sanità chiede un intervento urgente del Prefetto dell’Aquila che, avendo in questi mesi mostrato concretezza e sensibilità nella risoluzione di altre delicate vertenze, possa contribuire fattivamente all’individuazione della soluzione più rapida e più sicura nell’interesse dei lavoratori e della città”.
(Nella foto Giuliana Vespa con Piero Peretti, segretario regionale UGL)
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