Mons. Petrocchi: Maria, Maestra del Perdono
L’Aquila – (F.C.). “Maria, Madre della Misericordia, ci accompagni in questo ‘santo viaggio’ che, passando attraverso la Perdonanza, ci consentira’ di entrare, piu’ speditamente e con animo lieto, nella Porta del Giubileo. Sia Lei la nostra Maestra e il sicuro Modello per apprendere l’arte del perdono: solo cosi’, avanzando in questa fondamentale virtu’ cristiana, avremo sempre la letizia e la pace, che Gesu’ ha promesso a coloro che ascoltano la Sua Parola e la mettono in pratica”. Lo scrive, in occasione della Perdonanza celestiniana 2015 e del prossimo Giubileo, l’arcivescovo metropolita dell’Aquila, mons. Giuseppe Petrocchi. “Quest’anno la celebrazione della Perdonanza assume un valore speciale: precede, infatti, di pochi mesi l’apertura del Giubileo della Misericordia. Entrambi gli eventi ecclesiali – spiega il prelato – sono centrati sull’esperienza evangelica del Perdono: ricevuto, vissuto e dato. Siamo invitati da Celestino V e da Papa Francesco, profondamente uniti nella Comunione dei Santi, a riscoprire con moltiplicata intensita’ e profonda commozione, il Volto benevolo del Padre, che nella Pasqua di Gesu’ e nel dono lo Spirito, vince il nostro peccato e ci rende creature nuove: infatti, “tutto in Lui parla di misericordia. Nulla in Lui e’ privo di compassione”. (MV, n. 8).La grazia del Giubileo – osserva nella sua riflessione mons Petrocchi – non va scambiata per semplice amnistia etica o condono morale: essa, infatti, esige – insieme alla indulgenza accolta – l’impegno fattivo per la conversione. Non basta, infatti, attingere la grazia che cancella le lacerazioni causate dal peccato, occorre anche avviare, nella nostra esistenza, i cambiamenti che Dio vuole”. Per l’arcivescovo “Perdonare e’ vantaggioso, anzitutto per chi perdona. Infatti, il peccato provoca divisioni e malessere (nel rapporto con Dio, con se stessi e con gli altri): solo il bene, che risponde al progetto di Dio, ci fa crescere – personalmente e insieme – come corpo ben compaginato e connesso, che edifica se stesso nella carita’ (cfr. Ef 4,15-16). Vanno meditate le parole appassionate che Papa Francesco scrive nella Misericordiae Vultus: ‘Come sembra difficile tante volte perdonare! Eppure, il perdono e’ lo strumento posto nelle nostre fragili mani per raggiungere la serenita’ del cuore. Lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per vivere felici. Accogliamo quindi l’esortazione dell’apostolo: ‘Non tramonti il sole sopra la vostra ira (Ef 4,26)’ (n. 9). In questa edizione della Perdonanza – osserva infine mons. Petrocchi – ci e’ dato un ‘motivo aggiunto di gioia: infatti avremo tra noi la presenza del card. Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero. E’ il nipote del compianto mons. Costantino Stella, che per 23 anni e’ stato arcivescovo della Chiesa Aquilana: per questo, conosce bene la nostra Citta’ e la Sua gente. Alcuni presbiteri anziani lo ricordano, giovane sacerdote, venire da Roma con la motocicletta, per rendere visita allo zio. Ho avuto modo di incontrare a Roma il cardinale Stella, e sono rimasto conquistato dalla sua affabilita’ coinvolgente e dalla paterna cordialita’. Si comprende subito – - conclude l’arcivescovo metropolita dell’Aquila – che non si tratta solo di ‘cortesia’ istituzionale, ma di carita’ convinta e delicata, attenta ad ogni persona con cui entra in relazione. Ho notato, con gradita sorpresa, che mantiene una memoria nitida del suo ‘periodo aquilano’ e custodisce un vincolo profondo, di mente e di cuore, con la nostra Diocesi. Proprio per questo, ho avvertito vibrare la sua anima quando evocava luoghi e ricordi – legati alla nostra Citta’ – che hanno lasciato un segno indelebile nella sua storia”.
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