Mal’Aria, campagna sull’inquinamento
Pescara – Da Legambiente riceviamo: “L’emergenza smog è una realtà quotidiana. Milioni di marmitte sputano monossido di carbonio, piombo, idrocarburi policiclici aromatici, benzene, polveri sottili. Per alcune aree del nostro Paese a questo cocktail micidiale si aggiungono composti chimici, tossici, e in alcuni casi cancerogeni, emessi da fonti industriali. Con Mal’Aria di città, il dossier di Legambiente in collaborazione con il sito www.lamiaaria.it, si apre oggi la campagna annuale sull’inquinamento atmosferico che a partire da febbraio per oltre due mesi attiverà manifestazioni e iniziative in tutta Italia, per sensibilizzare e informare i cittadini sul problema, con denunce mirate e proposte concrete per i diversi territori.
In tutta Italia il traffico è sempre più congestionato da un parco macchine che non ha pari in Europa; il trasporto pubblico è scarsamente attrattivo e gli spazi dedicati ai pedoni o ad altre tipologie di trasporto sono sempre di meno. L’Abruzzo, purtroppo, non è da meno: come si può vedere da tabella allegata, nel 2009 si colloca in posizione intermedia rispetto al superamento del limite medio giornaliero dei Pm10 (50 µg/m3): tra le 88 città italiane che sono state monitorate dal dossier, Pescara è tra le prime cinquanta, in 35esima posizione, con 60 superamenti rilevati dalla centralina di via Sacco, mentre Teramo e L’Aquila si collocano tra le ultime posizioni, con rispettivamente 17 e 8 superamenti, questi ultimi, però, antecedenti al sisma del 6 aprile. I dati sulla città di Chieti non sono disponibili. Considerando che ogni anno sono consentiti 35 superamenti del limite medio giornaliero, i riflettori cadono inevitabilmente sul capoluogo adriatico.
«Il traguardo di un livello accettabile della qualità dell’aria è purtroppo ancora lontano – commenta Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo – e molte sono ancora le azioni da intraprendere da parte delle amministrazioni locali e dal governo centrale per contribuire a migliorarla. A Pescara, in particolare, ancora si fa troppo poco per alleggerire l’area urbana dal traffico dei veicoli privati: le attuali condizioni di congestione dell’intera area metropolitana incidono ancora negativamente sui tempi di spostamento, sulla qualità dell’aria e sui livelli di rumore».
Nell’ambito delle politiche della mobilità urbana Legambiente auspica un piano di mobilità che potenzi il trasporto pubblico, contenendo l’utilizzo dei veicoli privati e incentivando gli spostamenti con mezzi a basso impatto ambientale. L’istituzione del biglietto unico ad orario da parte dei gestori del servizio pubblico urbano per la macro area Chieti – Pescara è sicuramente un segnale positivo. Ora spetta alle pubbliche amministrazioni incoraggiare all’uso del trasporto pubblico; incrementare la diversificazione dei servizi, come il sistema di condivisione di auto e biciclette, il taxi collettivo e il bus a chiamata; e migliorare la mobilità ciclabile. Il tutto, se sorretto da un sistema di parcheggi di interscambio periferici, andrà anche a favorire un turismo sostenibile che potrà spostarsi in aereo e in treno perché potrà avvalersi più facilmente della mobilità leggera presente sul territorio».
«Il primo intervento, veloce e economicamente non impegnativo – spiega Antonio Sangiuliano, della segreteria regionale – consisterebbe nell’assicurare al trasporto pubblico di superficie una maggiore fluidità estendendo il più possibile la rete di corsie preferenziali, con due risultati immediati quasi a costo zero: la sottrazione di spazio alle automobili e una reale concorrenzialità del bus rispetto alle vetture private. In occasione del Treno Verde 2009, lo scorso marzo, i volontari di Legambiente sono scesi tra le vie di Pescara, per contare i veicoli che transitavano “abusivamente” sulle corsie destinate agli autobus pubblici. Il risultato del rilevamento effettuato in tre punti diversi della città è stato disastroso: in un’ora di monitoraggio (dalle ore 11 alle 12) si è arrivati complessivamente a 976 infrazioni, che riguardavano automobili, motorini e camion».
«A Teramo la situazione risente dell’assenza di una pianificazione urbana – aggiunge Giuliano Di Gaetano, del direttivo regionale di Legambiente – insieme ad una crescita esponenziale della motorizzazione privata, all’inefficienza dei sistemi di mobilità collettiva e alla mancanza di politiche per una mobilità sostenibile».
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