Parco Sirente, un film (brutto) già visto


L’Aquila – (di Lelio De Santis, IDV) – Nel silenzio assoluto di una seduta del Consiglio Regionale di fine anno, dedicata alla Legge Finanziaria, la maggioranza di destra ha cancellato il Consiglio di Amministrazione del Parco Sirente-Velino, senza preavviso e senza giustificate motivazioni. Non è una novità: in precedenza già il Presidente Pace sciolse il C.d.A. e nominò un Commissario, esterno al territorio, umiliando gli amministratori locali esattamente com’è avvenuto adesso.
La verità è che la Destra non ha una vera cultura ambientalista e non ha molto interesse per la tutela del territorio e dei beni naturalistici, così come non crede evidentemente ad uno sviluppo ecosostenibile, basato sulla valorizzazione delle ingenti potenzialità storiche e culturali,ambientali e paesistiche dell’Abruzzo interno.
Per la Destra, un Parco – Nazionale o Regionale – è importante in relazione ai Ruoli gestionali ed alle Poltrone da assegnare agli amici e non in relazione alle politiche di sviluppo economico e turistico che può attivare in zone interne deboli, con crescenti livelli di disoccupazione e di spopolamento.
Il Governo Regionale, che in un anno non è stato capace di ridurre di un euro le spese e le indennità di Consiglieri e di Assessori -disattendo un esplicito impegno elettorale- si sta distinguendo solo nell’acquisizione di poltrone per i suoi uomini attraverso la pratica dei commissariamenti. Nel denunciare quanto accaduto, ritengo doveroso – per onor di verità – rimarcare anche le responsabilità di Chi ha governato il Parco Sirente-Velino in questi anni, senza riuscire a farlo decollare ed a farlo diventare uno strumento di sviluppo e di crescita del territorio.
Infatti, spesso le ragioni della tutela del patrimonio naturalistico al servizio di un nuovo modello di sviluppo sono state ridotte alle esigenze di gestioni amministrative di tipo municipalistico e personalistico .Le professionalità presenti nel C.d.A. – espresse dall’Università e dalle Associazioni Ambientaliste – sono state relegate a comparse ornamentali a vantaggio di improvvisati esperti locali, privi di una visione complessiva. Ed il P.D., che giustamente ora critica la decisione del Commissariamento, ha avallato gestioni discutibili,fatte di inciuci e di piccoli interessi localistici, che hanno impedito lo sviluppo del territorio e la creazione di nuove opportunità occupazionali.


16 Gennaio 2010

Categoria : Politica
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