Associazioni lancianesi critiche: nel mirino la Sasi
Lanciano – (F.C.). Una lettera a tutti i Comuni della provincia di Chieti che sono serviti dalla Sasi (Societa’ di gestione del servizio idrico integrato con sede a Lanciano) nella quale si sollecitano gli amministratori comunali a prendere “una posizione chiara ed incontrovertibile” rispetto allo vicenda “della mancata depurazione delle acque” per cui la Procura di Lanciano ha posto sotto sequestro, ormai da mesi, 12 depuratori e ha citato direttamente a giudizio, con una serie di accuse, il presidente della Sasi, Domenico Scutti, e quello della societa’ di servizi Ecoesse, Alfiero Marcotullio, di Serramonacesca che ha avuto in appalto la gestione di alcuni impianti di depurazione. L’iniziativa e’ delle Associazioni riunite di Lanciano: Pro Loco, Italia Nostra delegazione Lanciano, Cittadini in Azione, CittadinanzaAttiva Abruzzo, Associazione Ilaria Rambaldi ONLUS, Associazione Giako, Tradizionando ieri oggi e domani, Associazione culturale Sant’Egidio, Fai delegazione di Lanciano. Le 9 associazioni da tempo hanno preso a cuore la questione, sia per il fatto che migliaia di famiglie hanno a lungo pagato tasse per un servizio di depurazione che non c’e’ stato e che tuttora manca; sia perche’, come sostiene anche la magistratura, le acque costiere e i fiumi, a seguito delle mancanze Sasi, sono diventati ricettacolo di liquami e di scarichi non depurati, come accertato “da Procura, Goletta Verde di Legambiente e Arta”. Le associazioni chiedono ai sindaci, in veste di soci Sasi, “la convocazione di un’assemblea straordinaria dedicata alla soluzione del problema”; la sospensione delle tasse di depurazione presenti “nelle bollette Sasi”; “il rimborso di quanto gia’ pagato dagli utenti negli anni pregressi” per un servizio fantasma; “ogni altra determinazione che apporti soluzione al problema e ristoro all’utenza ingiustamente tassata”; di “valutare la sostituzione del Consiglio di amministrazione e dei dirigenti responsabili della situazione, in considerazione della poliennalita’ del problema e del fatto che 12 depuratori sono stati trovati tutti fuori norma”. Tutto cio’, secondo le associazioni, e’ necessario “in quanto la situazione sta degenerando progressivamente, con gravi conseguenze sul territorio, sul turismo, sull’ambiente e sulla salute dei cittadini esposti, oltretutto, allo specchietto delle allodole delle Bandiere blu, assegnate non si sa come, stante le risultanze delle analisi dell’Arta”.
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