Haiti, nessuno sa se ci sono abruzzesi


L’Aquila – L’abruzzese Cristina Iampieri, di Civitella del Tronto, e suo figlio Leonardo di pochi mesi, e secondo Il Messaggero anche l’aquilano Panunzi, sono sani e salvi e torneranno presto in Italia. Della Iampieri si stanno interessando anche il sindaco di Civitella e il prefetto di Teramo, e pare non vi siano problemi, se non quello di trovare posto in un volo per l’Italia. Invece per gli altri italiani, pare una ventina, che risultano dispersi i problemi ci sono e come. E’ impossibile, infatti, al momento, sapere chi sono costoro e da dove vengono: non esistono elenchi che indichino la loro origine regionale. Dunque, in pratica, non è dato sapere se ci sono altri abruzzesi nel paese devastato, dove ogni giorno si rischia di morire di sete, fame, malattia, assalti criminali o sfortunati incontri con le migliaia di pericolosi detenuti ormai liberi. Il carcere di Port au Prince è crollato: metà dei detenuti sono morti sotto le macerie, l’altra metà, tutti pericolosi, sono fuggiti e vagano sofferenti, affamati, forse inferociti. La situazione oggi ad Haiti è più drammatica e terribile di ieri, e così sarà nei prossimi giorni ancora. Ormai per chi era sotto le macerie le speranze spariscono: emerge, dunque, la tragica possibilità di epidemie dai corpi in decomposizione rimasti sotto i rottami di migliaia di edifici. Chi pensava che l’inferno avesse un volto e una dimensione, oggi sa che ad Haiti lo si può vedere in faccia.


16 Gennaio 2010

Categoria : Cronaca
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