Rilievi Corte dei Conti su bilanci regionali, fuoco incrociato M5S-FI
L’Aquila – (Foto: c’è chi spara bordate su DìAlfonso – sotto: giocattolo da collezionista) – Il M5S da una parte, Forza Italia dall’altra: è fuoco incrociato su un comune obiettivo, la Regione Abruzzo sotto il regno di Luciano Primo. Il documento dei Cinque stelle potete leggerlo altrove nella nostra cronaca politica di oggi. Guido Quintino Liris, vice presidente azzurro, scrive:
“non fosse una tragedia, ci sarebbe tanto da ridere. Mentre D’Alfonso e la sua Giunta annunciano, con comunicati altisonanti, l’uscita dal Commissariamento relativamente alla Sanità, la Corte dei Conti chiede il Commissariamento dell’intera Regione Abruzzo. È questa la Regione Veloce e Facile di D’Alfonso? Quanto prodotto dalla Corte dei Conti è allarmante e denuncia una superficiale e disinvolta gestione della ‘cosa pubblica’; “comportamenti omissivi” in ambito di contabilità regionale che non possono non allarmare i cittadini abruzzesi. Sono esterrefatto dalla lettura di quanto disposto dalla deliberazione n. 191 del 2015 da parte della Corte dei Conti, in cui si segnalano al Presidente del Consiglio Renzi le gravi e ripetute violazioni da parte del Governo della nostra Regione, “atteggiamenti reiterati che isolano la Regione Abruzzo nel contesto delle Regioni Italiane”. Mi aspetto un “mea culpa” da parte del Partito Democratico e di un centrosinistra che oggi più che mai dovrebbe chiedere scusa alle donne e agli uomini che hanno avuto la cattiva sorte di essere amministrati da una classe dirigente arrogante e impreparata. La sinistra a tutti i livelli, dalla Regione al Comune dell’Aquila, sta dimostrando una grave incapacità amministrativa denunciando la sua vera natura, e cioè l’essere molto più brava a polemizzare e criticare, più che a governare e gestire le criticità del nostro territorio. Cialente e D’Alfonso, che in questo momento vanno così a braccetto, nel continuo esercizio di depauperamento del territorio aquilano, hanno la necessità di un lungo bagno di umiltà. I cittadini comuni, abituati quotidianamente a pagare per gli errori che commettono nelle rispettive professioni, sono stufi di dover prendere atto della “non idoneità” di avventurieri e dilettanti allo sbaraglio.
Renzi non scioglierà il Consiglio Regionale, figuriamoci: ciò che mi addolora è la “figuraccia” a livello nazionale, cui ci costringe l’attuale classe dirigente “sinistra”.
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