Casa dello studente: l’ex presidente dell’Adsu chiede di essere interrogato dalla Procura
L’Aquila- “Io non c’entro niente. In questa vicenda – ha ripetuto più volte Luca D’Innocenzo, l’ex presidente dell’Adsu dell’Aquila dimessosi da assessore comunale alle politiche sociali perché indagato nell’inchiesta per il crollo della casa dello studente -ci sono finito per sbaglio. A leggere le 3 mila pagine depositate è evidente che il mio nome non serve alle indagini. Ho sentito parlare di mancanza di pilastri, e non tocca a me dare giudizi. Ma ad una sommaria lettura della perizia si parla semmai di errori progettuali: mancherebbe un pilastro perché non sarebbe stato calcolato e nessuno dalla data della costruzione del fabbricato di via XX settembre si sarebbe preso la briga di ricalcolare i dati progettuali. Fu sbagliato il progetto, mi è sembrato di capire”. D’Innocenzo ha chiesto alla Procura della repubblica di essere interrogato per convincere i magistrati ad archiviare la sua posizione. Già nelle settimane scorse il difensore aveva ribadito che l’ex presidente dell’Adsu «sicuramente non era a conoscenza» delle carenze strutturali degli edifici crollati. «All’interno dell’Adsu – aveva spiegato l’avvocato- c’erano degli organi tecnici, l’ex presidente dell’Adsu era solo una figura politica e lui e’ responsabile solo per le decisioni di indirizzo politico non certamente per questioni strutturali». L’interrogatorio sarà fissato nei prossimi giorni. A renderlo noto il legale di D’Innocenzo,Fabio Alessandroni, il quale ha presentato contestualmente anche la memoria difensiva, una prassi che segue l’avviso di conclusione delle indagini da parte della procura che ha confermato gli addebiti ai 15 indagati. (Nella foto Luca D’Innocenzo)
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