Marchionne, la Fiat e l’Abruzzo


Pescara – Roberto Campo e Michele Lombardo (UIL Abruzzo) scrivono: “Il 22 dicembre 2009, a Palazzo Chigi, si è svolto l’incontro tra il Gruppo Fiat, le Istituzioni e le Organizzazioni Sindacali, nel quale l’Amministratore Delegato Sergio Marchionne ha illustrato le linee guida 2010-2014 del nuovo assetto del Gruppo dopo l’accordo con Chrysler.
Dalla stesura del nuovo Piano si evince che ormai la Fiat è entrata in una dimensione diversa da quella che abbiamo conosciuto nel passato: da azienda nazionale, oggi è divenuta un soggetto industriale di dimensioni internazionali, con una presenza nel mercato globale. Del piano presentato il 22 Dicembre, la parte che interessa l’Abruzzo è legata fondamentalmente a tre capitoli:
• lo stabilimento Sevel in Val di Sangro;
• la componentistica e l’automotive;
• la ricerca e l’innovazione.
Per ciò che riguarda lo stabilimento Sevel di Val di Sangro, il piano ribadisce il mantenimento della produzione della gamma Ducato e prevede, a partire dal 2011, il passaggio dei volumi produttivi dai 150.000 furgoni dell’anno in corso a una produzione di circa 220.000 furgoni nel prossimo futuro.
Su questo vogliamo puntualizzare alcune nostre riflessioni: primo, ci sembra che riservare allo stabilimento abruzzese Sevel due righe dell’intero piano industriale illustrato dall’Amministratore delegato sia ben poca cosa, soprattutto perché per lunghi anni esso è stato punto di riferimento certo e positivo nella produzione di veicoli commerciali leggeri non solo per l’Abruzzo e per l’Italia, bensì nel mercato mondiale.
Secondo: se le previsioni per il futuro sono di produrre circa 220.000 furgoni l’anno, ciò è molto preoccupante poiché si discosta di molto dai 300.000 furgoni/anno che la stessa Fiat si era data come obiettivo per la saturazione degli impianti.
Terzo: siamo preoccupati anche perché alle sorti dello stabilimento Sevel sono legati diversi stabilimenti, anche del gruppo, presenti nel territorio regionale.
Sulla componentistica per auto, e più in generale sull’automotive, le linee guida sono troppo generiche e non focalizzano le attività che il Gruppo vuole affidare agli stabilimenti interessati a questo comparto.
Pensiamo allo stabilimento Magneti Marelli di Sulmona, nel quale oggi si sono già ultimate le 52 settimane di Cigo ed è iniziato il percorso della Cigs. Molto per il sito industriale di Sulmona dipenderà dal futuro produttivo di Sevel (visto che il 75% della propria attività produttiva è legata al Ducato) e da una necessaria e non più rinviabile diversificazione dei prodotti anche verso i segmenti dell’Auto.
Sulla Ricerca e l’Innovazione, è importante che la Regione Abruzzo faccia fino in fondo la sua parte sul tavolo nazionale composto da Governo, Gruppo Fiat, Regioni, Organizzazioni Sindacali e definisca quanto investirà su questo capitolo. È in gioco molto della presenza della Fiat in Abruzzo.
Intanto, si muove anche il Sindacato di categoria: Fim, Fiom, Uilm hanno proclamato 4 ore di sciopero del gruppo per il 3
febbraio. Per il 29 gennaio il Ministro Scajola ha convocato il tavolo di settore. I metalmeccanici chiedono che ci siano anche momenti di confronto articolato per comprati: all’Abruzzo interessa soprattutto quello sui veicoli leggeri”.
(Nella foto la Sevel ad Atessa)


15 Gennaio 2010

Categoria : Economia
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