Artigianato, maglia nera all’Abruzzo
Pescara – CROLLA L’OCCUPAZIONE NELL’EDILIZIA – Come amaramente si sa da dati ormai datati, nella regione sa ricostruire dopo il sisma nel 2009, a soffrire è l’edilizia. Un fenomeno drammatico del quale i soliti soloni dell’economia non sanno dare spiegazioni. E compaiono ancora numeri e dati che confermano il crollo, situazione certo non confortante.
Il settore dell’edilizia continua a subire i durissimi colpi inferti dalla crisi e a soffrire e’, in particolare, l’artigianato, tanto che l’Abruzzo e’ la regione italiana in cui si registra la piu’ consistente diminuzione di imprese attive nel settore delle costruzioni in un solo anno: tra il quarto trimestre del 2013 e lo stesso periodo dello scorso anno se ne contano ben 589 in meno, con una flessione del 6,3%. E’ quanto emerge da un’elaborazione di Confartigianato Abruzzo dei dati contenuti nel rapporto Anaepa-Confartigianato Edilizia 2015 dal titolo “Il tempo dell’incertezza”.
Gli occupati nell’edilizia abruzzese, tra il 2008 e il 2015, sono diminuiti del 20,5%, con una perdita di circa 10.000 posti di lavoro. La variazione raggiunge quota -35% nel caso dei lavoratori dipendenti, con la perdita di oltre 11.700 posti di lavoro, mentre si attesta al +10,5% per i lavoratori indipendenti (+1.637 unita’). Sul fronte artigianato, la flessione piu’ consistente si registra nel Teramano, provincia italiana con il dato peggiore: -242 imprese, pari al -9,8%, 105mo posto nella graduatoria nazionale. Seguono il Chietino (-137, -5,3%, 87mo posto), l’Aquilano (-141, -5,5%, 90mo posto) e il Pescarese (-69, -4%, 58mo posto). Al quarto trimestre dello scorso anno, in Abruzzo sono attive 8.775 imprese artigiane impegnate nel settore delle costruzioni: 2.464 sono in provincia di Chieti, 2.423 in provincia dell’Aquila, 2.230 in provincia di Teramo e 1.658 in provincia di Pescara.
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