UIL su RSA Villa Pini


Chieti – Le Segreterie regionali Uil Abruzzo – Uil Fpl Abruzzo scrivono: “Con atti ricorrenti, diversi dei quali pubblici, la RSA Uil-Fpl di Villa Pini esprime e ispira una polemica priva di fondamento contro l’organizzazione sindacale Uil, anche a mezzo stampa, ultimo esempio l’articolo pubblicato sul quotidiano Il Tempo la scorsa settimana, ma non partecipa alle riunioni convocate dalla Uil confederale e di categoria, allargate ai GAU, per fare il punto sulla vertenza, ultimo esempio quella in preparazione dell’incontro con il Presidente Chiodi all’Aquila, lunedì 11 gennaio, conclusasi con un documento unanime,sottoscritto anche dal segretario GAU presente (Sanatrix).
La Uil segue la vertenza in tutte le sue fasi, a partire dalla delegazione trattante al tavolo regionale, composta dalla segreteria regionale confederale e dalla segreteria regionale di categoria. Le strutture provinciali di categoria sono state parte integrante dei due momenti di confronto promossi dalla Uil Abruzzo e dalla Uil-Fpl regionale sulla vertenza e hanno accesso in tempo reale a tutte le informazioni utili per assicurare il pieno coinvolgimento degli iscritti nei luoghi di lavoro. Le polemiche sulla presunta assenza della Uil sono pertanto chiaramente infondate e strumentali.
La ragione di queste pressioni è inequivocabilmente nella pretesa che la Uil supporti l’imprenditore nel suo scontro con la Regione per ottenere il pagamento degli oltre 100 milioni che la Giunta Regionale ritiene non dovuti anche a seguito delle verifiche dei NAS. La Uil ritiene che su questo contenzioso non possano che decidere le istituzioni competenti e respinge i tentativi di chi intende utilizzare strumentalmente la disperazione dei lavoratori per avere con la forza quello che solo il diritto può eventualmente riconoscere.
La Uil ritiene l’imprenditore la controparte principale e giudica gravissimo che non abbia fatto alcun atto per rendere possibile la copertura della cassa integrazione in deroga a favore dei propri dipendenti. La Uil persegue l’obiettivo della tutela dei lavoratori a prescindere dal destino dell’imprenditore. L’adesione ai sindacati è libera, se l’impostazione liberamente assunta dalla Uil a tutti i livelli, confederale e di categoria, non è condivisa, si è altrettanto liberi di fare scelte differenti, ma non si è liberi di diffamare l’organizzazione con l’obiettivo di condizionarne le scelte. Pertanto, con la presente diffidiamo quanti intendano seguitare ad utilizzare a qualsiasi titolo la sigla Uil per condurre l’azione di pressione indebita sopra descritta”.


14 Gennaio 2010

Categoria : Cronaca
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