Negli ospedali c’è sempre l’antidoto antivipera?
L’Aquila – L’ennesimo caso – tipicamente estivo – del morso di una vipera (a Isola del Gran Sasso oggi, vittima un bambino, che viene curato) ripropone una serie di questiti. Il primo, davvero essenziale, è: gli ospedali , almeno quelli priincipali, hanno in dotazione sempre l’antidoto antivipera? Stando ai problemi che ci sono stati oggi per soccorrere adeguatamente il bambino morso a Isola, parrebbe di no. Bisogna anche chiedersi se sono presenti, almeno durante il giorno, medici specializzati in grado di agire presto e bene.
Nel caso di Isola, almeno in attesa di accertamenti, nessuno intende accusare nessuno. Si presuppone, e più che altro di spera, che tutti abbiano agito come era necessario e che il bambino si salvi senza alcuna conseguenza.
Piuttosto, è da approfondire (dovrebbe farlo la ASL, o meglio la sanità regionale, dalla quale sicuramente non si avranno risposte di alcun genere) l’atteggiamento che si mantiene nei confronti del rischio vipere. I primi a sbagliare sono alcuni giornali, che ne parlano come se fosse una situazione abnorme, insolita, quasi di emergenza. La realtà è ben diversa: i morsi delle vipere ci sono sempre, ovunque, e spesso causano anche vittime. E’ un pericolo che tutti corrono, anche nei giardini pubblici, specie i tanti mal curati o invasi da erbacce. Sarebbe quindi necessario attrezzarsi, informare meglio la gente, evitare che circolino sciocchezze ed esagerazioni, ma rendere diffusa e normale l’informazione più corretta. In una regione quasi tutta montagnosa, tra campagne abbandonate e vegetazione urbana selvatica e mal gestita, la vipera è una realtù. E’ allarmistico dirlo? Non crediamo affatto. Ci pensino su le autorità , a cominciare dai sindaci e dai dirigenti degli ospedali.
Non c'è ancora nessun commento.