EXPO, gli arrosticini hanno una identità
L’Aquila – Sui libri di storia di domani (ce ne saranno ancora?) dovrà figurare anche la data del… trattato sugli arrosticini. Nell’ambito della settimana dedicata all’Abruzzo nel palazzo Coldiretti all’Expo di Milano, è stato siglato questa mattina il primo accordo di filiera sulle carni ovine tra Coldiretti Abruzzo, Associazione produttori zootecnici d’Abruzzo (Aprozoo), commercianti e trasformatori per la valorizzazione dell’allevamento ovino finalizzato alla produzione dell’arrosticino 100% made in Abruzzo.
Un importante “patto” atteso da tempo, diventato realtà anche grazie alla recente entrata in vigore della normativa che impone l’etichettatura delle carni ovine. Un obbligo fortemente voluto da Coldiretti che ha fatto immediatamente emergere una realtà inaspettata dal consumatore abruzzese: oltre due arrosticini su tre, stando ad una stima di Coldiretti, deriverebbero da carni provenienti dall’estero, penalizzando gli allevatori onesti e snaturando una produzione che trova il suo punto di forza proprio nella tradizione pastorale regionale che in Abruzzo è rappresentata da oltre 300mila capi di ovini adulti di cui ogni anno 60mila destinate alla produzione di arrosticini.
“Da qui l’esigenza sempre più sentita negli ultimi anni di un accordo tra le parti per garantire il consumatore attento, le imprese agricole e le ditte di trasformazione virtuose – commenta il Direttore di Coldiretti Abruzzo Alberto Bertinelli – Un patto che salva il consumatore e tutela l’allevatore prevedendo una premialità rispetto alle quotazioni attualmente in vigore della carne”.
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