A L’Aquila niente di nuovo… o quasi
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Da qualche mese su via XX Settembre il parapetto che, in piena curva, sovrasta la strada che passando davanti al convento dei Frati di S. Chiara porta alla fontana dell 99 “cannelle” è stato transennato (si fa per dire…) con una rete in plastica sorretta da alcuni paletti metallici. Presumibilmente per la necessità di lavori di messa in sicurezza, o del parapetto o del bastione che lo sorregge.
Chiaramente, mentre di attività di sorta non c’è traccia alcuna, nel frattempo anche la rete di protezione sta andando in malora, con il traffico mostruoso che quotidianamente scorre (si fa per dire..) in quel tratto di strada e con i problemi legati al restringimento della carreggiata.
Ennesimo esempio di prontezza nell’affrontare e contestualmente risolvere qualsiasi problema che capiti in città (si fa per dire…).
A pochi metri in linea d’aria, nel tratto finale di Via Roma, poco prima del fabbricato che tra l’altro ospita anche uffici del comune, in vista dell’adunata degli alpini terminata “soltanto” quasi 50 giorni orsono, venne realizzata una mega piattaforma in cemento, presumo per sorreggere qualche antenna per trasmissioni, che di fatto ha dimezzato il già angusto e precario (per via dei cantieri circostanti) spazio di transito per pedoni e auto. La piattaforma la stava e la rimane.
Nel frattempo quel che resta della città , tra strade dissestate da una vita come via della Polveriera che è un autentico attentato alla incolumità di chi passa in auto o in moto o a piedi o quelle solcatedai “binari dell’assurdo”, continua ad essere sorvolato a qualsiasi ora da caccia militari in volo di addestramento, in barba ai limiti fissati in materia per quanto riguarda la distanza dal perimetro urbano.
L’importante è che de L’Aquila si continui a parlare anche fuori dai suoi confini. Al momento ad esempio gli onori della cronaca toccano alla carta igienica per la pista di Preturo, frettolosamente definita aeroporto; spese a non finire, voli “zero”, passeggeri in transito “zero”, prospettive “sottozero”. Però se dovesse capitare un atterraggio d’emergenza, con tutta quella carta igienica,non ci sarebbero problemi ad affrontare le “conseguenze” della fifa di chi atterra.
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