Provincia Aq, prodezze nuove (e vecchie)


Apprendere che un concorso per posti a tempo indeterminato venga pubblicato a selezioni avvenute è, semplicemente, conforme alle bizzarrie storiche della Provincia dell’Aquila. Vogliamo augurarci che i consiglieri denuncianti (NCD e FI)abbiano sbagliato, ma è difficile… Se dicono una cosa così grave, ne sono auspicabilmente sicuri. Non resta che aspettare la risposta del malcapitato presidente da poco eletto. Se ce ne sarà mai una.
E’ bizzarro che un ente con un piede nella fossa (ma è davvero così, o è una boutade all’italiana?) bandisca concorsi per personale a tempo indeterminato, se neppure il tempo di sopravvivenza della Provincia è indeterminato, bensì fumoso, incerto, indeterminato ma nel senso dell’arcinoto principio basilare della moderna fisica.
E’ bizzarro che si assuma gente, senza tener conto che la Provincia, un paio di anni fa, ha letteralmente gettato sul lastrico numerosi suoi dipendenti precari. Come zavorre. Un’azione umanamente e civilmente vergognosa. Sulla quale la politica, peraltro, ha sempre fatto finta di nulla. Come il sindacato, del resto.
E’ bizzarro all’estremo limite che tutto appaia sulla GU a cose fatte. Siamo nel grottesco. Ma per la Provincia dell’Aquila il grottesco non è una novità: è storia. Insieme con le inchieste giudiziarie, copiose e a pioggia.



25 Giugno 2015

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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