Giovane Italia su candidature Provincia
L’Aquila – La giovane Italia di L’Aquila esprime la propria posizione in merito alla scelta del candidato del PDL per le elezioni provinciali. “Sdegnati innanzitutto dai quei ritardi nelle scelte – dice una nota – suscettibili esclusivamente di rafforzare la posizione dei diretti antagonisti, chiediamo ad alta voce, dopo aver appreso le intenzioni del nostro partito, che il candidato sia di L’Aquila. E’ già assurdo che ci stiamo trovando nella posizione di chiedere ciò che dovrebbe esser scontato ed ineccepibile, ma dal momento che non è così, noi esprimiamo la nostra convinzione. Il candidato PDL non può che essere di L’Aquila. E non di nessun altra parte. Noi non discutiamo le persone, ma le necessità . In tempo di normalità sociale non vi sarebbe stata alcuna rimostranza nei confronti di potenziali candidati di altre zone della nostra vasta Provincia, ma oggi ciò non è ammissibile, se non per il fatto che siamo lontanissimi anni luce dalla normalità di cui sopra. E scusate, ma tale fatto è più che bastevole a legittimare la nostra richiesta. Occorre, senza alcun dubbio un elemento di qualità che sia di L’Aquila, che conosca la città nel dettaglio, che conosca le problematiche minuziosamente, che sappia i problemi di ogni singola strada, che sia vicino alla gente nelle esigenze e nelle necessità . E ciò non è materialmente possibile se non si è vissuto il terremoto del 6 Aprile e se non si è immersi nella realtà locale prima come cittadini, e poi come politici. Necessitiamo di un candidato attivo, uomo della politica del fare, perché la sua legislatura sia la legislatura della ricostruzione, della rinascita, e non del taglio dei nastri rossi alle inaugurazioni, come è uso nella concezione politica del PD. Esigiamo un candidato che, in concertazione con le istituzioni locali e centrali, riesca al meglio a soddisfare le esigenze della nostra gente. E parliamoci chiaro, questo può esser fatto solo da un aquilano. Naturalmente ciò non significa che resteranno al margine i problemi di tutti gli altri territori della Provincia aquilana. Trattasi solo di una gerarchia di importanza e urgenza. Detto ciò aggiungerei una motivazione squisitamente elettorale. Vogliamo vincere le elezioni o vogliamo lasciarle in mano alla sinistra? Non dubitiamo che la risposta sia affermativa. Ma sappiamo anche che a L’Aquila, dove il nostro Presidente Berlusconi ha profuso il massimo impegno e con grandi risultati, le scelte di partito diverse da quelle che la normalità esige, potrebbero portare gli elettori a scelte radicali, prescindendo dai colori politici. E ciò sarebbe molto pericoloso, visto che poi se ne dovrà rispondere al Premier in persona”.
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