Case, burocrazia e ricostruzione: “Siamo nella trappola della burocrazia” dice Chiodi


L’Aquila – Case, molte con tanti difetti e problemi segnalati dagli inquilini; ricostruzione, e quindi soldi (che spesso mancano), lentezze, problemi degli edifici nuovi, che saranno sicuramente antisismici, ma con il tempo si stanno rivelando anche pieni di difetti. Se si va avanti di questo passo, non dureranno anni… con gli inverni aquilani non si scherza.
BUROCRAZIA – “Siamo caduti nella trappola della burocrazia, non riuscendo ad evitare, in questi mesi, l’empasse amministrativa nei processi di ricostruzione. Ci sono tutti i presupposti per lavorare in maniera tranquilla ma bisogna far tesoro delle difficolta’ che ci sono state in questi mesi, specie in punti chiave della ricostruzione come quello delle pratiche sulle case B e le C”. Lo ha dichiarato stamane il Presidente della regione Abruzzo, Gianni Chiodi. “Stiamo lavorando – ha concluso Chiodi – in perfetta sintonia con tutte le parti in causa sin dai primi giorni dell’emergenza. Aumentera’ certo la mia responsabilita’, ma l’impostazione del lavoro restera’ invariata”.
RICOSTRUZIONE – Il tempo passa, le scadenze si avvicinano, i passaggi di consegne e di mano sono imminenti. I 4.500 appartamenti antisismici del progetto C.A.S.E. che si vanno riempiendo di gente, diverranno proprietà del comune dell’Aquila, che dovrà assumerne la gestione. “Potrà assoggettarsi a tale compito oneroso – ci dice un dirigente comunale che non vuole essere nominato – solo se si doterà di strutture adatte”. Per esempio, gli interventi di pulizia. Se ne parlerà fra meno di 4 anni, visto che tanto dura il contratto attualmente in vigore. E poi? Pensiamo all’illuminazione pubblica, per esempio: il comune non è mai stato in grado, fino al 6 aprile, di tenere accese le luci della città “normale”. I disservizi erano noti e clamorosi, lamentati ovunque da tutti. Ora, dopo il sisma, la città è pressochè buia. Domani, quando ci saranno tutte le new towns? C’è da avere paura…

CASE DIFETTOSE – Almeno un 10% delle case antisismiche già abitate risultano difettose: infiltrazioni di acqua, condutture messe ko dalle gelate, pavimenti di qualità scadente, allagamenti, mancanza di mattonelle. E spesso fuori fango, polvere, opere di arredo non completate. Certo i lavori sono stati portati a termine a tempo di record e molte cose si possono anche giustificare. Molto meno la riscontrata mancanza di qualità, gli impianti fatti in modo sommario, qualche volta persino rifiniture non completate, serrande che non funzionano e così via. Già, perchè, come è documentato, le case antisismiche costano una somma enorme a metro quadrato. Un argomento di quelli che non piacciono molto a chi dovreebbe fornire spiegazioni o – magari – smentite. Resisteranno questi edifici che si svelano così precari agli inverni, alle tempeste, al freddo, alle gelate? Quanto resisteranno? (Nelle foto Col: Lavori di costruzione delle case a Preturo tra luglio e settembre)


13 Gennaio 2010

Categoria : Cronaca
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