Dragaggio porto, denuncia all’Europa


Pescara – Magari sarebbe stato necessario, giusto e decoroso farlo prima: denunciare alle autorità più alte (alle quali poi si vanno anche a chiedere soldi…) la vicenda grottesca, forse unica in Italia, del porto di Pescara. Meglio tardi che mai…
Il dragaggio e’ al centro di un esposto al Commissario Europeo Ambiente, Affari Marittimi e Pesca, Karmenu Vella, e al Direttore generale dell’Ambiente della Commissione Europea Aurel Ciobanu-Dordea. Ad annunciare la presentazione dell’esposto sono stati oggi il presidente della Commissione di Vigilanza della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, e il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, promotori dell’iniziativa.
Per conoscenza leggeranno l’esposto anche i vicepresidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, il vicepresidente del Gruppo Ppe Lara Comi e l’europarlamentare Aldo Patriciello.
“Abbiamo rilevato – hanno spiegato Febbo e Sospiri in conferenza stampa – una serie di evidenti incongruenze e clamorosi paradossi contenuti nell’autorizzazione regionale. In primis, il documento stabilisce una potenzialita’ annuale di 20 tonnellate: questo significa che per trattare i 10.000 mc consentiti ci vorranno 850 anni”, molto di piu’ di quanto previsto nell’autorizzazione (10 anni prorogabili). “Parte del materiale dragato, proseguono i consiglieri, e’ classificato come “inquinato da destinare a smaltimento” ma non e’ chiaro che tipo di rischio ci sia, ed e’ strano, proseguono, rilevare l’attivita’ della draga sul lato esterno della diga. Difficilmente questo tipo di attivita’ puo’ essere ricondotta tra quelle autorizzate, visto che si parlava di un semplice movimento sotterraneo, e sembra – aggiungono mostrando delle foto delle draga in azione – che i fanghi dragati vengano depositati proprio in prossimita’ della diga foranea. Inoltre, dicono ancora, nell’autorizzazione rilasciata dalla Regione Abruzzo non c’e’ traccia di disposizioni sugli aspetti riguardanti gli impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi e non pericolosi. Per quanto riguarda, poi, l’attuale ‘vasca di colmata’, non e’ stata mai assoggettata alle valutazioni stabilite dalla normativa europea, e nel Piano Portuale vigente o adottato non sono previsti ambiti dove collocare vasche di colmata temporanee. Inoltre le caratteristiche di permeabilita’ dell’attuale cassa di colmata non sono conformi alla normativa vigente” – sostiene Forza Italia. Sospiri e Febbo chiedono di “fare chiarezza sulle operazioni in corso perche’ garantire un dragaggio efficace e risolutivo del porto di Pescara e’ strategico”. Al presidente della Regione Luciano D’Alfonso e al sindaco di Pescara Marco Alessandrini Fi chiede di “ufficializzare l’esito delle ultime batimetrie eseguite nel porto di Pescara, per conoscere le nuove quote dei fondali e gli effetti concreti prodotti dall’ultimo dragaggio”. Una richiesta motivata dal fatto che “l’ultima ordinanza della Capitaneria manca degli allegati, utili per conoscere quelle quote e fare le opportune valutazioni”.


19 Giugno 2015

Categoria : Cronaca
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