“Festa popolare inopportuna”


SCRIVE IL CAPOGRUPPO DI FI IN CONSIGLIO REGIONALE

Pescara – (di Stefano Leone) – “Una festa popolare per celebrare il primo anno di governo del sindaco Alessandrini, un anno in cui ha alzato al massimo le aliquote di tasse, imposte e tributi, ha salassato i pescaresi aumentando le tariffe di asili nido, mense scolastiche, impianti sportivi, e scuolabus, ha imposto il pagamento dell’Irpef anche agli indigenti, pensionati compresi, che guadagnano meno di 800 euro al mese, ha cancellato ogni forma di agevolazione sociale per i meno abbienti e, in compenso, ha distribuito incarichi a professionisti esterni a suon di migliaia di euro. Quella organizzata per ieri pomeriggio dal sindaco di Pescara è stata davvero la ‘festa’ più inopportuna avesse mai potuto prevedere, uno schiaffo al buon gusto istituzionale che è piombato sulla faccia delle famiglie pescaresi che, grazie alla sua politica a-sociale, non riescono più ad arrivare a fine mese.
E ieri la città ha ripagato quell’iniziativa con l’assoluta indifferenza, disertando un incontro dallo spirito populistico, che ha visto la presenza di ben 60 persone sedute e 10 in piedi”. Lo ha osservato il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando l’evento organizzato ieri dal sindaco Alessandrini. “Davvero abbiamo una seria difficoltà a capire quale ricorrenza volesse celebrare Alessandrini, peraltro – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri – con una scelta infelice della data, il 16 giugno, il Tax Day che, grazie alla politica fiscale dello stesso sindaco Alessandrini, si è tradotto in un salasso di centinaia di euro fra Imu, Tasi e Tari per tutti i cittadini. Eravamo certi che migliaia di contribuenti, dopo aver fatto ore di fila dinanzi agli sportelli alla ricerca disperata di quei bollettini mai arrivati nelle case, e poi negli uffici postali per pagare, non sarebbero stati nella pelle, impazienti di andare ad applaudire in piazza quel sindaco e quell’amministrazione che li ha ridotti in miseria, semplicemente alzando al massimo tutte le imposte comunali, in nome di quel presunto pre-dissesto di bilancio che però poi non ha evitato, allo stesso sindaco Alessandrini, di firmare incarichi esterni a professionisti per oltre 200mila euro solo nel settore Lavori pubblici, una cifra in realtà destinata a crescere aggiungendo la spesa di ciascun settore.
E immaginavamo la partecipazione di quei 4.800 residenti del centro che a partire dal primo luglio dovranno sopportare il peso dell’ennesima gabella, il pagamento del parcheggio, una tassa ingiusta visto che la sosta gratis è obbligatoria per legge. E immaginavamo la gioia delle associazioni che da mesi si ritrovano a dover rinunciare a organizzare eventi culturali per l’impossibilità di accedere all’utilizzo degli spazi cittadini, le cui tariffe sono diventate inaffrontabili grazie a una chiara scelta politica del sindaco Alessandrini. E in prima fila, sempre per gli applausi, ieri ci aspettavamo di vedere le famiglie, quelle che hanno dovuto rinunciare, quest’anno, a iscrivere i propri bambini a ‘Lo sport non va in vacanza’, non potendosi permettere di spendere 100 euro di iscrizione per ogni figlio, per un evento che sino allo scorso anno, con il centro-destra, è stato sempre gratuito, famiglie che comunque dovranno mettere pesantemente mano al portafogli, da settembre, per permettersi di far mangiare i propri bambini a scuola o di andare all’asilo. E soprattutto pensavamo che a fare da claque al sindaco Alessandrini ci sarebbero stati i pensionati a 700 euro al mese, quelli che sino allo scorso anno hanno beneficiato, giustamente, di sconti, agevolazioni ed esenzioni, e che invece oggi sono stati equiparati alla classe dei contribuenti vip e costretti a pagare Irpef e tasse. Ecco, davvero non comprendiamo cos’avesse da festeggiare o da raccontare ai pescaresi ieri il sindaco Alessandrini, se non l’anno di drammatica recessione cui ha condannato la città, immobile, paralizzata, una città che in un anno non ha visto aprire un solo cantiere, né avanzare una sola proposta, anzi ha vissuto il blocco delle opere straordinarie appaltate e finanziate dal centro-destra. Mai scelta fu più drammaticamente sbagliata di quella operata dal sindaco Alessandrini di chiamare a raccolta i cittadini per raccontare un incubo lungo 365 giorni. Ma la città gli ha dato la sua risposta: ieri tra i 60 presenti c’erano solo esponenti di partito, consiglieri comunali, dipendenti chiamati, eventualmente, a rispondere a domande del pubblico, che non ci sono state, e qualche simpatizzante, comunque attivista, facce note alla politica. La città, invece, non c’era, ha disertato l’appuntamento, mandando un messaggio chiaro al sindaco Alessandrini e alla sua giunta che, evidentemente, oggi rappresentano solo se stessi”.


17 Giugno 2015

Categoria : Politica
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