Neutrini dal CERN al laboratorio ipogeo del Gran Sasso: nel viaggio si trasformano in “tau”
L’Aquila – (F.C.). I neutrini prodotti al Cern di Ginevra hanno viaggiato verso il laboratorio sotterraneo del Gran Sasso. Grazie alla probabilita’ estremamente piccola di interagire con la materia, dopo aver viaggiato 730 km attraverso la Terra – spiega l’Infn – i neutrini hanno raggiunto il rivelatore Opera, un gigante di circa 4.000 tonnellate, di 2000 metri cubi di volume e nove milioni di film fotografici: qui una piccola frazione dei neutrini che sopraggiungono hanno interagito con il rivelatore, producendo delle particelle che poi vengono osservate. In natura esistono tre tipi, detti “sapori”, di neutrini: elettronico, muonico e tau. Opera ha cercato neutrini tau sapendo che tutti quelli che hanno lasciato il Cern erano neutrini muonici, visto che il fascio di neutrini era stato prodotto appositamente di questo tipo. Se si rivelano neutrini di un sapore diverso, si ha, quindi, la prova delle oscillazioni avvenute durante il loro volo di 730 km. Dopo aver rivelato i primi neutrini muonici prodotti al Cern nel 2006, l’esperimento ha preso dati per cinque anni, dal 2008 alla fine del 2012. Il primo neutrino tau e’ stato pubblicato nel 2010. Il secondo e il terzo sono stati riportati rispettivamente nel 2012 e nel 2013. Il quarto e’ stato pubblicato nel 2014. In perfetto accordo con le previsioni teoriche, afferma l’Infn.
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