L’assenteismo vinse e vince ancora


I politici e i tuttologi hanno trascorso la notte a spremersi le meningi (almeno chi può farlo, avendole, cosa che non riguarda proprio tutti…) per tirar fuori, questa mattina, un commento “intelligente” a penetrante sull’enorme assenteismo elettorale. Sono in difficoltà, gli esperti, quelli ai quali sbiaditi giornalisti armati di pennarello chiedono un commento, come se fossero oracoli.
Le risposte, di solito, sono la banalità assoluta, il vuoto, il nulla vestito di paroloni insulsi. La verità è che non ci capiscono un tubo, non sanno cosa dire, farfugliano tra ghirigori linguistici o tentativi di intelligenza socio-economica.
Stavolta, infatti, a restarsene a casa sono stati i chietini, ma anche – udite udite – gli abitanti di Montorio che dovevano dire sì o no all’autodromo. Se ne deduce soltanto che la gente non vuole decidere, di democrazia non intende saperne nulla, di fiducia non ne ha più evidentemente neppure in se stessa e nel diritto di scelta. Sia per un sindaco che per un autodromo.
Non è la catastrofe economica, la crisi, la regressione, la slilacciamento sociale, l’invasione dei migranti e rappresentare il fallimento più grande della politica italiana. E’ l’astensione che vinse e vince, e diventa senza esitazioni maggioranza schiacciante. Lo capiscono questo i politici? O dicono “finchè dura il mandato, fa verdura, e dopo se la veda chi ci sarà” ?



15 Giugno 2015

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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