Tutto bloccato, ma di che parlano?


Dopo mesi e mesi di annunci e anticipazioni ammiccanti, arriva un disegno di legge per la ricostruzione ed è subito… sera. Gli ingegneri tuonano che potrebbe esserci il blocco. Ma di che? Con la ricostruzione aquilana non va mai bene niente, e la cosa i cittadini la subiscono da sei anni abbondanti. Ma, mentre il tempo si sfilaccia e passa dietro le spalle di tutti, pare assurdo parlare di blocco.
Ma perché, finora cosa è accaduto? Le cose hanno forse camminato? Il blocco sarebbe una novità? Tutti gli interventi maggiori sono bloccati. Primo, quello per la chiesa cattedrale, tra preti, burocrati, politici e chi sa chi altro. Tutti i lavori più costosi e significativi, persino quelli per il teatro comunale, per il quale i soldi furono donati in gran parte da Porta a Porta di Bruno Vespa, sono bloccati. Finanche il teatro donato dai giapponesi. Ingegneri e impresari hanno rastrellato centinaia di incarichi (edifici privati per lo più), è andata in malora l’azienda Edimo (edilizia) e soffre la cementeria SACCI. I cantieri sono centinaia, e i disoccupati in edilizia migliaia. La vicenda ricostruzione è un mostruoso groviglio di controsensi, assurdità, intrighi e paratie che coprono chi sa quali tattiche e manovre. E, con calma, come un dono divino elargito da Zeus, ora arriva il DDL per la ricostruzione, ma agli ingegneri non sta bene… Diteci voi cos’altro deve accadere in questa grottesca storia sismico- politico-burocratica.



13 Giugno 2015

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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