Air gun Adriatico: “Bloccare tutto”
L’Aquila – Presentata questa mattina dal Capogruppo del M5S in Regione, Riccardo Mercante, foto, una risoluzione urgente che verrà discussa nella seduta del prossimo Consiglio regionale prevista per martedì 16 giugno e diretta ad impegnare il Presidente D’Alfonso e la sua Giunta a presentare ricorso avverso il decreto del Ministero dell’Ambiente n. 103 dello scorso 3 giugno con il quale è stato dato il via libera alla ricerca di idrocarburi tramite l’utilizzo della tecnica dell’air-gun su una porzione vastissima del mare Adriatico, compreso il tratto adiacente l’intera costa abruzzese.
“Si tratta di un progetto – ha spiegato Mercante – presentato nel 2011 dalla Spectrum Geo Ltd, una società del Regno Unito, che interesserà gran parte del mare Adriatico, dall’Emilia Romagna alla Puglia, con l’obiettivo di accertare la presenza di idrocarburi nel sottosuolo marino. E per fare questo si ricorrerà alla pratica dell’air-gun, attraverso spari fortissimi e continui, ogni cinque o dieci minuti, di aria compressa, una pratica dannosissima per il nostro mare. L’air-gun, infatti, oltre ad incidere negativamente sulla pesca e sul traffico marittimo, produce conseguenze gravissime sulla fauna marina e, in special modo, sui cetacei condizionandone irrimediabilmente il sistema di orientamento e provocando disturbi di tipo comportamentale. Un danno irreparabile per l’intero ecosistema marino che non trova alcuna giustificazione neppure dal punto di vista economico, se si considera la scarsa quantità e qualità del petrolio estraibile dai nostri fondali. A maggior ragione laddove si pensi che i vantaggi economici andranno tutti a beneficio di una società inglese senza apportare alcun profitto, ma anzi, solo nocumento, ad un territorio, quale quello abruzzese, tradizionalmente vocato ad attività, come la pesca ed il turismo, che dalla ricerca e prospezione di idrocarburi verrebbero grandemente compromesse.
Sulla bontà del progetto della Spectrum Geo Ltd – ha continuato Mercante – è stato lo stesso Ministero dell’Ambiente a sollevare dubbi chiedendo più volte ulteriori indagini e chiarimenti. Un procedimento protrattosi per quattro anni che, casualmente, ha ricevuto l’ok definitivo, nonostante i pareri contrari delle Regioni adriatiche, a distanza di pochi giorni dall’esclusione, ad opera del Governo Renzi, dell’air-gun dal novero degli eco reati. Una vicenda che dimostra, ancora una volta, la cecità di questo Governo, piegato e sottomesso agli interessi delle grandi multinazionali del petrolio fino al punto di trascinare il mare Adriatico verso la deriva petrolifera.
Grazie alla mia risoluzione – ha concluso Mercante – potrà essere presentato ricorso da parte della Regione Abruzzo verso lo scellerato decreto ministeriale per bloccare le attività di prospezione lungo le nostre coste. Il Presidente D’Alfonso e la maggioranza tutta dovranno dimostrare con i fatti, dando seguito a quanto più volte dichiarato e rispettando la volontà espressa nel Consiglio regionale dello scorso 14 aprile con l’approvazione all’unanimità di un documento di netta chiusura verso ogni attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi, di essere contrari alla petrolizzazione del nostro mare.
Quella contro la petrolizzazione del nostro mare e della nostra terra è una battaglia che il M5S sta portando avanti da sempre e che, data, la sua importanza, dovrebbe essere condivisa da ogni forza politica al di là di ogni diversa ideologia. Non permetteremo a nessuno, Governo compreso, di danneggiare la nostra Regione”.
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