Insieme contro malattie scheletro
L’Aquila – Il 10 e 11 giugno 2015 si è riunito a Milano il gruppo “Skeleton”, costituito dai ricercatori finanziati dalla Fondazione Telethon che eseguono ricerche sui meccanismi che inducono le malattie rare dello scheletro, allo scopo di identificare cure che nel futuro siano accessibili ai pazienti.
Per l’Abruzzo hanno partecipato i Laboratori di Biopatologia dell’Osso e di Malattie dello Scheletro, che svolgono le proprie attività presso il Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche dell’Università dell’Aquila. Le finalità della riunione sono state di costituire una fucina di idee e di instaurare collaborazioni che consentano un approccio coordinato ed interdisciplinare alla ricerca su quelle malattie ossee che, per la loro rarità, sono poco conosciute e prive di cure.
“Skeleton” raccoglie ricercatori di vari centri di ricerca localizzati in tutta Italia che, per il particolare rigore meritocratico che Telethon pone nella selezione dei progetti finanziati, svolgono ricerche di elevato livello, tramite le quali si vuole raggiungere l’ambizioso obiettivo della cura. “Stiamo lavorando alacremente per avvicinare sempre di più la nostra ricerca alle esigenze dei pazienti” dice la Prof. Anna Maria Teti, coordinatrice del gruppo aquilano, “un compito difficile che richiede molta dedizione ed impegno. Fortunatamente i laboratori finanziati da Telethon attraggono giovani di talento con i quali stiamo studiando varie malattie che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità di essere comprese”. Due giovani ricercatori aquilani, Mattia Capulli ed Antonio Maurizi, coordinati dalla Prof.ssa Nadia Rucci, hanno presentato ricerche atte alla comprensione ed alla cura sperimentale di una malattia nota come osteopetrosi. “Skeleton” ha molte finalità che vanno dalla ricerca in laboratorio a quella sui pazienti e vuole rappresentare un punto di riferimento ed un esempio di coordinamento nazionale unico nel suo genere, che sotto l’egida della Fondazione Telethon, stabilisca un ponte fra ricerca e paziente per combattere insieme le malattie rare dello scheletro.
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