Otto anni e una prescizione incalzante


Per il colossale incendio che nel 2007 incenerì il bosco di San Giuliano, a L’Aquila, 13 persone dovranno comparire di fronte ad un giudice nel prossimo ottobre. Otto anni per un rinvio a giudizio, e prescrizione incalzante, nonostante tutti i buoni propositi politici su questo problema. Le istruttorie continuano a durare anni e anni, e le prescrizioni dei reati sono – per gli imputati – come quel dischetto di luce che si scorge percorrendo un tunnel molto lungo. Spesso, tra lungaggini, rinvii, acrobazie di avvocati, malattie, impegni, la data del processo può non significare l’inizio del processo. Potrà sempre avvenire che, diciamo, per un difetto di notifica di qualche scartoffia, il brodo si allunghi ancora. Vai a convincere il cittadino che non ci sia qualche zampino provvidenziale dietro…
L’incendio di San Giuliano fu grande, ma pur sempre un incendio, con delle persone che potrebbero averlo causato. Punto e basta. Perché occorrano otto anni solo per arrivare al processo, è un enigma imperscrutabile. Un punto interrogativo sconsolante che grava, come sempre gravò, sul paese Italia. E che, a quanto pare, continua beatamente a gravare. Soprattutto quando imputati sono personaggi importanti. Magìe di grandi e costosi avvocati, o semplicemente una giustizia che, disperatamente, non riesce a funzionare?



11 Giugno 2015

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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