Quale futuro per l’ateneo aquilano? Dati da brivido e silenzi della politica
L’Aquila – Università in seri problemi, dati allarmanti rivelati dall’Unione degli studenti UDU, anziché dalle fonti ufficiali e competenti. Che forse avrebbero preferito silenzi e ammiccamenti compiacenti.Altrove il cielo si sarebbe illuminato di fulmine e saette, visto che l’Università è un organo vitale per il territorio. Qui soltanto acqua sul fuoco, e ancora silenzio dalla politica solitamente incline all’autoelogio.
Oggi sentiamo il mondo sindacale. Per la CISL Università scrivono oggi Fabio Pelliccione – Segretario Aziendale, Silvio Romano – Segretario Provinciale, Oscar Colaiuda – Segretario Regionale:
“La Conferenza pubblica su Università e sviluppo locale ha rappresentato un importante momento di riflessione. Il “dibattito” di questi giorni sul calo del numero degli studenti è una ulteriore testimonianza di quanto sia rilevante come risorsa.
A nostro parere, tuttavia, un ragionamento sullo sviluppo locale, per poter essere del tutto adeguato, deve con attenzione tenere presente scenari più ampi, a livello regionale e nazionale, che, proprio quando il termine della questione è lo sviluppo, non possono non incidere in maniera importante su di esso.
La CISL Università della sede dell’Aquila, nella tradizione di un sindacato che svolge non solo le giuste azioni di difesa dei lavoratori, anche strettamente “rivendicative”, ma anche di proposizione strategica, intende portare un contributo al dibattito ponendosi una domanda cruciale: QUALE FUTURO PER L’UNIVERSITA’ DELL’AQUILA?, una domanda per agire nel presente guardando al (prossimo) futuro.
Il futuro dell’Università dell’Aquila è intrinsecamente connesso a quello dell’Università italiana tutta. Il progetto della “Buona Università” sta già muovendo i primi passi nelle sedi parlamentari, e accelererà non appena concluso quello della “Buona Scuola”. Non si può sbagliare su quelle che saranno le parole chiave: razionalizzazione delle risorse, programmazione intelligente, valorizzazione dei punti di forza. In questa visione gli Atenei di minori dimensioni, come L’Aquila, sono quelli che rischiano una “razionalizzazione” penalizzante. E’ importante, perciò, che a livello regionale ci sia una strategia che fin da ora sia messa in atto per poter offrire, al momento opportuno, un livello di ricerca e formazione ampio e competitivo a livello nazionale. In Conferenza è stato affermato che gli Atenei abruzzesi devono insistere ciascuno sulle proprie specificità. Questo è vero, ma nello scenario che si va delineando sono fondamentali anche le sinergie, in cui le specificità possano integrarsi. Per questo riteniamo necessario che riprenda, al massimo livello istituzionale, il dialogo e il dibattito sulla struttura del Sistema Universitario abruzzese, al fine di poter meglio affrontare e sostenere le sfide che ci attendono.
Un altro aspetto cruciale per l’Ateneo riguarda la ricerca e la formazione nell’ambito delle professioni sanitarie, e quindi il complesso tema dei rapporti con il Servizio Sanitario Regionale. Il tema è talmente rilevante che nella Conferenza sullo sviluppo locale è stata annunciata un’ulteriore Conferenza d’Ateneo esclusivamente dedicata all’argomento, programmata per il mese di ottobre. Tuttavia è in questi giorni, se non in queste ore, che a livello regionale si svolgono lavori che saranno determinanti per definire il contesto in cui l’Università dell’Aquila si troverà nel prossimo futuro.
La Commissione Regione-Università, costituita il 24 febbraio scorso per stilare, ai sensi del D. Lvo 517/99, i protocolli d’intesa tra Regione e le Università dell’Aquila e di Chieti-Pescara, sta svolgendo un compito delicato ma decisivo per il futuro la ricerca e la formazione in ambito sanitario del nostro Ateneo, che, pur coinvolgendo migliaia di studenti, appare oggi particolarmente fragile e sottomessa a discutibili politiche aziendali che, piuttosto che consolidare l’esistente e collaborare in un’ottica di possibile implementazione, sono spesso finalizzate a penalizzare il versante universitario mettendo così a rischio Corsi di Laurea e Scuole di Specializzazione.
Ci permettiamo, quindi, di sottolineare l’importanza che i protocolli di intesa siano strutturati garantendo un equilibrio tra i due poli universitari abruzzesi, proprio tenendo presente che l’Università è una risorsa per la città, e che tutte le sue professionalità devono essere valorizzate per mantenere ed ampliare l’offerta formativa, in termini di Corsi di Laurea e Scuole di Specializzazione. Anche in questo caso è fondamentale tener presente tutti i fattori dello scenario nazionale, comprese le norme e i regolamenti che, a livello ministeriale (MIUR), stanno modificando i requisiti per il mantenimento dell’offerta formativa, in particolare post-laurea.
Infine, è di questi giorni la polemica circa le difficoltà amministrative riguardo il pagamento delle tasse, di cui gli studenti si sono molto lamentati, anche in occasione della Conferenza. Certamente la ripresa di un “meccanismo”, che era preziosamente fermo dal 2009, può presentare degli intoppi in una nuova fase di rodaggio. Non vogliamo accusare nessuno, pur comprendendo e condividendo il disagio degli studenti, ma vogliamo prendere spunto da questo particolare per una considerazione più ampia: l’Università è una risorsa per l’Aquila soprattutto perché ci sono gli studenti, quindi gli studenti sono la fondamentale risorsa dell’Università. Università e Città (cioè Amministrazione e cittadini) hanno un ruolo comune per essere realmente accoglienti nei confronti della popolazione studentesca. Ottantamila Alpini sono stati a L’Aquila pochi giorni, ma oltre 20.000 studenti sono con noi quasi ogni giorno! Ogni sforzo deve essere fatto sia da parte dell’Università, per rendere il percorso di formazione intenso ma semplice (anche dal punto di vista burocratico!) sia da parte della Città, per rendere, con gli opportuni interventi per residenzialità e socialità, gli anni che gli studenti trascorrono nella nostra città un periodo della loro esistenza da ricordare con piacere, e non il ricordo di una città terremotata.
La CISL Università, su questi temi di estrema rilevanza per il futuro del nostro Ateneo, è pronta a dare il proprio contributo, perché un futuro roseo per l’Università dell’Aquila è un futuro roseo per tutti coloro che vi lavorano e per la città intera.
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